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Una tecnica super rapida effettua il riciclo del tessile senza pre-selezione

Dall’Università del Delaware un processo di riciclo del tessile che attraverso un solvente scompone le fibre miste per un nuovo uso

riciclo del tessile
Foto di engin akyurt su Unsplash

Chimica e microonde per un riciclo del tessile ottimizzato

Meno dell’1% degli indumenti viene riciclato, mentre il resto finisce in discarica o viene bruciato. Il settore del riciclo del tessile a fine vita sta lottando contro questa tendenza, per affermare un modello circolare. Il mondo scientifico si è attivato per sostenere la transizione con la ricerca. Un nuovo processo che scompone gli indumenti in fibre miste senza bisogno di selezione preventiva potrebbe ora rappresentare un importante passo avanti. Lo hanno scoperto gli ingegneri chimici dell’Università del Delaware, che hanno sviluppato un metodo che utilizza un solvente per rompere i legami chimici del poliestere, lasciando intatti cotone e nylon. Questo processo, accelerato da energia a microonde e un catalizzatore di ossido di zinco, riduce il tempo di decomposizione a 15 minuti, rispetto all’ora necessaria con i metodi tradizionali.

Pregi e difetti della nuova tecnica di riciclo del tessile

Il risultato è un composto dall’acronimo BHET, che può essere trasformato nuovamente in poliestere. Questa è la prima volta che tali metodi sono stati utilizzati per riciclare tessuti in fibre miste senza selezione. L’uso delle microonde non solo accelera il processo ma riduce anche l’impatto ambientale, consumando meno energia.

Tutto bellissimo, però qualche perplessità rimane. Ad esempio sul solvente utilizzato, che pare costoso e difficile da recuperare. Inoltre, il nylon potrebbe essere problematico poiché viene significativamente degradato dal processo. Le sfide sono quindi ancora aperte, ma un passo avanti è stato fatto e i ricercatori sperano che una volta ottenuti componenti puri da ogni parte del tessuto, si possano trasformare nuovamente in filato per produrre nuovi vestiti.

Gli ingegneri del Delaware stanno comunque sviluppando un piano aziendale per commercializzare il processo. Con una borsa di studio per imprenditori, puntano a lanciare una startup che porti la tecnica fuori dal laboratorio. Vedremo se la scommessa avrà successo, e se ci accompagnerà verso una riduzione dei rifiuti tessili nelle discariche.

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