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Il riciclo degli pneumatici fuori uso raccontato da Piero Angela

L’ultima puntata di Superquark ha proposto un servizio su un tema trattato da anni su Rinnovabili.it. Il riciclo degli pneumatici fuori uso

Il riciclo degli pneumatici fuori uso raccontato da Piero Angela 2(Rinnovabili.it) – Che fine fanno gli pneumatici fuori uso? Questo giornale lo ha raccontato tante volte, cominciando in tempi non sospetti ed entrando con i suoi articoli nella filiera del riciclo e del recupero di materia derivante dalle parti delle auto a fine vita. Ma il tema ha raggiunto platee ben più vaste nell’ultima puntata di Superquark, la storica trasmissione di Rai Uno condotta da Piero Angela.

Sono quasi 35 milioni le auto che circolano attualmente nel nostro Paese, alle quali possiamo aggiungere 7 milioni di moto e motorini e centinaia di migliaia di camion e mezzi pesanti. Tutti questi veicoli producono una quantità straordinaria di rifiuti: gli pneumatici fuori uso raggiungono le 350 mila tonnellate ogni anno. A questi rifiuti pericolosi, tuttavia, vanno sommati anche batterie e oli usati.

In Italia si è evitato che questo mare di spazzatura ad alto rischio per l’ambiente venisse incanalata in una filiera virtuosa, grazie alla responsabilità del produttore. Sono cioè le imprese che producono o distribuiscono queste componenti che devono farsi carico di recuperarli quando sono giunti alla fine del ciclo vitale. A fronte di questo impegno del produttore, nel caso degli pneumatici l’utente finale paga un contributo ambientale definito annualmente dal governo. Esso passa al produttore, e da esso a speciali consorzi (come COOU per gli oli lubrificanti, COBAT per le batterie e Greentire gli pneumatici), i quali hanno il compito di organizzare nella maniera più efficiente il recupero e il riciclaggio.

Il riciclo degli pneumatici fuori uso raccontato da Piero Angela -

La puntata di Superquark si è concentrata soprattutto sul destino dei copertoni a fine vita, raccontando le modalità con cui vengono riciclati. Nel 57% dei casi, il trattamento finisce subito dopo la triturazione, che produce pezzi di gomma  chiamati in gergo “ciabatte”, destinati alla combustione utile al recupero di energia in svariati processi industriali. Ma si può fare molto di meglio, riciclando completamente la materia, anche secondo le direttive europee. Quando il processo arriva agli step successivi, accade che le “ciabatte” vengano trattate da speciali macchinari che separano i tre componenti principali dello pneumatico: acciaio, fibre tessili e la gomma, che diventa una polvere fine o come granulato. Qui si aprono nuovi scenari: cosa possiamo fare con questi materiali, si chiede Superquark?

Il riciclo degli pneumatici fuori uso raccontato da Piero Angela 1

Le risposte sono molteplici: l’acciaio può finire in fonderia, le fibre di tessuto possono contribuire alla fabbricazione di asfalti. Il granulato o il polverino hanno maggiori applicazioni industriali: dai pannelli fonoassorbenti, utilizzabili in ambito edilizio, a strutture integrabili nelle rotaie per migliorare la mobilità su binari riducendo le vibrazioni. Anche nell’arredo urbano la gomma ha efficienti applicazioni: può formare dei cordoli o dei dossi artificiali. Ma il granulato di pfu è largamente utilizzato anche nelle pavimentazioni delle aree gioco per bambini o per migliorare la corsa degli atleti sui campi da calcio in erba sintetica.

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