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Svolta nel riciclo delle pile alcaline grazie all’idrometallurgia

L’Université de Sherbrooke in Canada ha scoperto un nuovo metodo efficiente per il riciclo delle pile alcaline che recupera i metalli critici

riciclo delle pile alcaline
Foto di John Cameron su Unsplash

Con una lisciviazione in tre fasi il riciclo delle pile alcaline è più economico e fattibile

Dai laboratori canadesi arriva una nuova soluzione per il riciclo delle pile alcaline. Si tratta di un processo che può rendere più efficiente e sostenibile il recupero di materiali preziosi da questi accumulatori. Lo studio è stato condotto dall’Université de Sherbrooke e pubblicato sul Journal of Chemical Technology and Biotechnology. Presenta una tecnica per l’estrazione di potassio, zinco e manganese dalle pile esaurite che risulta più economica e più efficiente dal punto di vista energetico rispetto ad altri metodi esistenti.

La tecnica si basa su un processo di cui abbiamo parlato sovente, chiamato idrometallurgia. In pratica si utilizzano soluzioni acquose per estrarre i metalli per lisciviazione. L’idrometallurgia può essere eseguita a temperatura ambiente, il che la rende più efficiente dal punto di vista energetico rispetto ai metodi che richiedono alte temperature.

La novità del processo sviluppato in questo lavoro dell’ateneo canadese risiede nell’uso di tre fasi separate per l’estrazione dei metalli. In altri processi idrometallurgici, tutti i metalli possono essere estratti in una fase di lisciviazione. Essa produce un composto misto che risulta costoso da separare nei diversi metalli.

Rimuovendo i metalli in tre fasi invece si è progressivamente agito su ciascuno di essi. Ciò è stato possibile utilizzando diversi agenti di lisciviazione. Con questa strategia i ricercatori sono riusciti a produrre percolati di qualità superiore, riducendo i costi di purificazione a valle. Nel complesso, l’idrometallurgia in tre fasi ha garantito un’efficienza di estrazione totale del 99,6% per lo zinco e dell’86,1% per il manganese. Numeri niente male, dovuti al fatto che gli scienziati hanno trovato un agente di lisciviazione adatto, l’acido solforico, e un agente riducente come il perossido di idrogeno, che ha aumentato l’estrazione di questi minerali.

Serve studiare ancora prima di arrivare a un processo scalabile a livello commerciale. Tuttavia il team è determinato a farlo, per ottenere zinco e manganese di qualità sufficientemente buona per poterli usare nella produzione di nuovi beni.

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