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Riciclo navi: Bruxelles pubblica la lista dei siti autorizzati

Vella: "Con la lista si chiude il ciclo per l'industria navale europea". Tutte le imbarcazioni dovranno dotarsi di un inventario dei materiali pericolosi presenti a bordo

Riciclo navi: Bruxelles pubblica la lista dei siti autorizzati

 

(Rinnovabili.it) – Sono passati più di tre anni da quando il Parlamento europeo e il Consiglio dell’Unione europea ha adottato il regolamento sul riciclo navi, il provvedimento nato per ridurre gli impatti negativi legati alla gestione delle imbarcazioni a fine vita. Per ottenere la prima lista delle strutture di riciclaggio autorizzate tuttavia, gli Stati Membri hanno dovuto attendere fino ad oggi. La Commissione europea ha adottato ieri, infatti, la prima versione dell’elenco, che include diciotto cantieri navali situati all’interno dell’Unione Europea. Nel 2017 saranno valutate anche strutture di Paesi terzi.

 

Il regolamento nasce con l’obiettivo di mettere definitivamente al bando la pratica del beaching delle vecchie navi, ovvero l’abbandono sulle spiagge dei paesi emergenti delle imbarcazioni giunte a fine vita. Per poter mantenere le promesse, l’Unione Europea ha bisogno di strutture di riciclaggio attive nei Ventotto e che soddisfino i severi requisiti ambientali e di sicurezza, stabiliti nelle linee guida di aprile 2016. La lista riporta località (non ci sono per ora impianti italiani), metodo di riciclaggio, tipologia, taglia e quantità massima delle navi che possono essere accolte. L’elenco sarà aggiornato dalla Commissione in futuro per aggiungere strutture più conformi o per rimuovere impianti che hanno cessato di rispettare le regole.

 

Per ora avranno accesso esclusivo le navi battenti bandiera degli Stati membri dell’UE, che dovranno a loro volta compilare un inventario di tutti i materiali pericolosi presenti a bordo. Un elemento che sarà esteso a tutte le navi che visitano i porti europei, indipendentemente dalla loro bandiera, a partire dalla fine del 2020. La misura dovrebbe migliorare l’approvvigionamento di parti e componentistica navale di qualità. “Con la lista – ha commentato il Commissario europeo all’ambiente Karmenu Vella – si chiude il ciclo per l’industria navale europea: queste navi sono spesso progettate e costruite in Europa; ora siamo in grado di prenderci cura di loro, anche alla fine della loro vita e in modo rispettoso”.