La grande spinta al riciclo delle batterie al litio, tuttavia, verrà dalla Cina e dal Sud-Est Asiatico
(Rinnovabili.it) – Se i piani dell’industria sono reali e verranno messi in pratica, il riciclo delle batterie al litio farà un balzo in avanti nei prossimi cinque anni. Lo afferma una analisi della società di consulenza Circular Research and Consulting. Gli analisti si sono concentrati su Europa e Nord America, arrivando a censire oltre 100 strutture di pre-trattamento di questi rifiuti e quasi 50 impianti di recupero materiali.
Se però la capacità aumenta secondo i programmi, occorre attendersi una crescita di quasi 5 volte l’attuale capacità di riciclo delle batterie al litio in Europa e di 6 volte in Nord America entro il 2028.
Le stime non includono le startup più recenti, che non hanno ancora annunciato i loro progetti di costruzione di impianti. Perciò, la stima è conservativa. “Non sono nemmeno inclusi gli impianti di riciclo di materiali contenuti nelle batterie realizzati in collaborazione con aziende asiatiche”, spiega Circular Research and Consulting in una nota. Ma alcuni di questi partner hanno in programma di realizzare nuovi impianti nel continente europeo e nordamericano.
“Nel nostro nuovo aggiornamento confrontiamo la capacità pianificata con i volumi stimati disponibili per il riciclo ed elenchiamo tutti gli impianti pianificati. La conclusione è che nei prossimi dieci anni le due regioni avranno una significativa sovraccapacità nel riciclo delle batterie. Ciò influenzerà i prezzi dei rottami e i margini dei riciclatori e metterà alla prova la fiducia e la resistenza delle aziende di riciclo”.
Tra un paio di settimane, la società pubblicherà i dati sulla capacità di riciclo delle batterie al litio in Cina e nel resto del mondo. Con queste informazioni, il quadro sarà completo e sarà più facile fare proiezioni sul tonnellaggio di metalli critici recuperabili. Si parte comunque da un dato noto: la capacità globale nel 2030 raddoppierà. “Non abbiamo mai visto un tasso di espansione così rapido come quello attuale, soprattutto in Cina, Sud-Est asiatico e Corea del Sud”, affermano gli analisti. Perciò, le grandi novità arriveranno ancora una volta dai paesi “in via di sviluppo”.