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Riciclo della plastica nel mondo auto: 318 bottiglie per gli interni di Skoda

Riciclo della plastica

di Andrea Barbieri Carones

(Rinnovabili.it) – Da Škoda arriva la nuova frontiera del riciclo della plastica nel settore dell’automotive. Infatti per assemblare ciascuna Enyaq iV, il primo Suv 100% elettrico della casa del gruppo Volkswagen, gli ingegneri hanno impiegato anche materiale proveniente da 318 bottiglie.

Nello specifico, queste bottiglie di  plastica sono state utilizzate per realizzare parte dei rivestimenti interni e altri componenti. Questa attenzione alla sostenibilità è evidente nella Design Selection Lodge, uno dei sei nuovi allestimenti proposti da Škoda per Enyaq iV.

Quanto messo in campo da Škoda è importante: le 318 bottiglie corrispondono all’incirca alla quantità d’acqua consumata da una persona in otto mesi. Queste vengono riciclate e utilizzate nella produzione dei tappetini, dei pannelli laterali del bagagliaio, delle coperture dei sedili, della plancia e dei pannelli delle portiere.

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Ma l’utilizzo della plastica riciclata non si limita al design degli interni, ma riguarda anche l’esterno del veicolo. Per esempio la copertura del sottoscocca e di alcuni dettagli secondari del vano motore sono ottenuti da materiali plastici riciclati.

In totale, ogni esemplare di Enyaq iV impiega oltre 13 chilogrammi di plastica riciclata.

Riciclo della plastica e recupero di altri materiali

“Quando pensiamo all’innovazione nei materiali che vengono utilizzati dal dipartimento Design di Škoda, pensiamo ovviamente alla sostenibilità” spiega Stefan Webelhorst, project Leader del Team Trim&Colour e Allestimenti di Enyaq iV. “Per questo abbiamo progettato l’allestimento Lodge di Enyaq iV prevedendo l’impiego di materiale derivato da bottiglie di poliestere riciclate”.

La Škoda Enyaq iV è vendita in sei allestimenti “Design Selection Lodge”, tutte caratterizzate dalla scelta di materiali ecosostenibili. I rivestimenti dei sedili, per esempio, sono composti al 40% da lana vergine naturale certificata dalla Woolmark Company e al 60% da poliestere derivante dalle bottiglie d’acqua riciclate.

“I rivestimenti hanno una superficie molto piacevole e forniscono una seduta eccellente. Sono la scelta perfetta per chi tiene sia all’ambiente che all’estetica” spiega Webelhorst.

La scelta dei materiali sostenibili non è l’unico ambito in cui Enyaq iV guarda al futuro. I veicoli elettrici non producono emissioni locali e, se alimentati con energia proveniente da fonti rinnovabili, sono completamente carbon-neutral.

L’impronta ecologica di un veicolo, però, risente anche delle emissioni rilasciate durante la sua produzione. Škoda ha quindi deciso di fare un ulteriore passo avanti, attuando misure che assicurano una produzione più ecologica possibile.

Nel plant di Mladá Boleslav, Škoda sta installando il più grande tetto di pannelli fotovoltaici della Repubblica Ceca. Seguendo l’esempio dello stabilimento di componentistica di Vrchlabí, entro la fine del decennio tutta l’energia necessaria al funzionamento degli stabilimenti boemi del costruttore auto proverrà da fonti carbon-neutral. 

La sostenibilità a 360 gradi

L’attenzione alla sostenibilità di Škoda passa anche attraverso lo sviluppo di nuove tecnologie mirate a ridurre gli sprechi e massimizzare l’efficienza. L’app Optikon, per esempio, viene impiegata in logistica per ottenere il migliore utilizzo dello spazio disponibile all’interno dei container. In questo modo nella prima metà del 2020 sono stati risparmiati 150 carichi pari a circa 80 tonnellate di CO2.

Le batterie di Enyaq iV, infine, vengono riutilizzate all’interno dei sistemi di stoccaggio di energia Škoda. Tutte le emissioni di CO2, che non possono essere annullate e sono inevitabili durante il processo di produzione, vengono bilanciate sostenendo progetti ecologici quali, per esempio, la costruzione di una centrale eolica in India o progetti nazionali e internazionali di riforestazione e sviluppo di agricoltura sostenibile.

Škoda, inoltre, è impegnata in una continua ricerca e sviluppo nel campo dei materiali. Il brand boemo, infatti, ha richiesto il brevetto per un materiale derivante dalla polpa della barbabietola da zucchero.

Il materiale giunge dalla città di Dobrovice, non lontana dal quartier generale di Škoda. Questa prossimità evita una lunga catena di fornitura, che aumenterebbe le emissioni prodotte dal processo.

L’azienda sta inoltre lavorando a un altro materiale, proveniente dal miscanto, un’erba che assume grandi quantità di CO2 e che potrebbe essere utilizzata nei dettagli interni delle portiere.

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