La singolare iniziativa messa in atto dal Comune di Firenze ha portato alla creazione di un brand per le biciclette riciclate, realizzate da detenuti ed ex detenuti
(Rinnovabili.it) – Una sfida culturale ed educativa che parte dal riciclo biciclette e recupero di oggetti di vario tipo per arrivare al recupero sociale di detenuti ed ex detenuti. Grazie all’azione congiunta di Comune di Firenze, Amministrazione penitenziaria della Toscana e Cooperativa Ulisse è nata “Piedelibero ri-cicli”, l’originale iniziativa che ha portato alla creazione di un brand per le biciclette riciclate, realizzate nelle officine del Carcere di Sollicciano e nell’Istituto penale minorile Meucci. Presentata due giorni fa a Palazzo Vecchio dal sindaco Matteo Renzi, l’iniziativa unisce il volto etico-sociale a quello ambientale, con un’attenzione particolare al re-design. Si tratta di un percorso che, iniziato nel 2000, quando cioè il progetto “Milleunabici” sensibilizzò il mondo del carcere sul recupero delle bici abbandonate, nel tempo si è strutturato sempre di più fino ad arrivare alla creazione di un brand che, partendo dalle biciclette potrà estendersi poi anche ad altri oggetti. L’idea è infatti quella di superare i confini delle officine di recupero delle biciclette per arrivare alla creazione di prodotti riciclati all’interno delle strutture penitenziarie fiorentine, operazione che garantirebbe anche un ampliamento della produzione e il conseguente aumento dei posti di lavoro.
«Del tema delle carceri – ha sottolineato il sindaco Matteo Renzi – si parla spesso quando ci sono eventi negativi: ma i problemi nazionali non si affrontano con provvedimenti “una tantum”, ma con operazioni e sfide culturali ed educative. Per questo siamo felici di promuovere questa iniziativa bellissima con la cooperativa Ulisse che da tanti anni lavora con i ragazzi del carcere. È un modo bello per dimostrare il volto etico e solidale di Firenze proprio nei giorni dei Mondiali di ciclismo».
Da domenica 22 settembre, infatti, nel Capoluogo toscano inizieranno i Mondiali di ciclismo, quest’anno ancora più “verdi” grazie all’asfalto modificato, realizzato con la gomma proveniente dal riciclo degli pneumatici fuori uso, sul quale gareggeranno i ciclisti provenienti da tutto il mondo.