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Riciclo batterie al litio, una questione di ultrasuoni

L’uso di ultrasuoni per separare gli ossidi Li-NMC dall’elettrodo riesce a estrarre metalli con un grado di purezza più alto rispetto alle tecniche convenzionali. Il processo è anche 100 volte più rapido e usa meno acidi

Riciclo batterie al litio: migliora con la delaminazione a ultrasuoni
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Una nuova tecnica di delaminazione migliora il riciclo batterie al litio

(Rinnovabili.it) – Una tecnica presa in prestito dai processi industriali di preparazione degli alimenti aiuta a chiudere meglio il cerchio nel riciclo batterie al litio. Il nuovo metodo si basa sugli ultrasuoni e dà diversi vantaggi nel trattamento delle batterie a fine vita dei veicoli elettrici. Secondo i ricercatori delle università di Leicester e Birmingham che l’hanno messo a punto, riesce a ridurre i tempi anche di 100 volte, è più verde e garantisce un grado di purezza maggiore ai materiali riciclati.

Credit: Gavin Harper, University of Birmingham

Il punto più critico del procedimento di riciclo batterie al litio è la separazione dei metalli rari e costosi che compongono la batteria. La nuova tecnica di delaminazione impiega gli ultrasuoni per staccare i materiali dall’elettrodo e ha dato buoni risultati sia con gli ossidi di grafite, sia con gli ossidi Li-NMC (ossidi di litio, nickel, manganese e cobalto). A differenza dei metodi convenzionali, non ha bisogno di triturare i materiali e lavorarli con processi piro- o idro-metallurgici, che hanno un’intensità di energia molto alta.

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“Questa nuova tecnica funziona allo stesso modo del decalcificante ad ultrasuoni di un dentista”, spiega il professor Andrew Abbott dell’Università di Leicester, che ha guidato la ricerca. “Rompe i legami adesivi tra lo strato di rivestimento e il substrato”. Uno degli usi possibili previsto dall’equipe che ha lavorato al progetto è a supporto, o a complemento, di altri metodi tradizionali di riciclo batterie al litio per aumentare la qualità del riciclaggio. “È probabile che l’uso iniziale della tecnologia utilizzerà gli scarti di produzione degli impianti di produzione delle batterie come materia prima e reimmetterà il materiale riciclato direttamente nella linea di produzione delle batterie”, puntualizza Abbott.

Impiego reso conveniente perché i materiali recuperati, circa l’80% della quantità in ingresso, hanno un grado di purezza maggiore rispetto a quello che si riesce a ottenere con procedure convenzionali. Più puri, quindi con un valore maggiore. Ma anche più semplici da reimmettere in un nuovo ciclo produttivo. Altro punto di forza della tecnica di delaminazione a ultrasuoni è l’uso di acqua o di acidi diluiti come solvente. Procedura più ecologica rispetto a quelle in uso, che di solito utilizzano acidi concentrati.

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