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Riciclo batterie al litio grazie a una vecchia tecnica mineraria

Grazie alla tecnica della Michigan Technological University, i materiali riciclati risultano buoni come quelli vergini ma più economici

Riciclo batterie al litio

 

Il futuro del riciclo batterie guarda al passato

(Rinnovabili.it) – Riciclare le batterie al litio? È possibile farlo, il problema è che la tecnica deve essere ancora perfezionata. A mancare è un sistema di separazione delle varie componenti a basso consumo energetico e a basso costo che recuperi selettivamente i materiali degli elettrodi. E se la soluzione arrivasse dal passato? È quello che pensa la Michigan Technological University, secondo cui si potrebbe fare ricorso a una tecnica mineraria che ha più di un secolo.

I ricercatori della Michigan Technological University hanno usato sistemi di gravità standard per separare il rame dall’alluminio e la flottazione della schiuma per recuperare materiali critici, tra cui grafite, litio e cobalto. Secondo Lei Pan, assistente tecnico della Michigan Technological University e ingegnere chimico, questo approccio è il più economico e non richiede la costruzione di nuove infrastrutture. “In questo studio, sono stati effettuati esperimenti di flottazione con una varietà di batterie agli ioni di litio nuove e usate usando il cherosene come collettore. I prodotti sono stati caratterizzati mediante analisi termogravimetriche e chimiche”, spiega Pan, che ha supervisionato il progetto di ricerca.

 

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I ricercatori hanno riscontrato come più del 90% dei materiali anodici e il 10-30% dei materiali catodici siano stati trovati a galleggiare negli strati di schiuma. La separazione dei materiali a elettrodi misti è stata valutata utilizzando una procedura modificata basata sull’analisi del rilascio. I risultati hanno mostrato che il processo di flottazione della schiuma con utilizzo cherosene come collettore ha prodotto una materia avente materiali catodici di purezza più elevata di quelli ottenuti senza cherosene.

“Per le batterie agli ioni di litio a fine vita, la bassa purezza di materiali catodici negli sterili potrebbe essere migliorata mediante una macinazione fine, in cui le superfici idrofobiche appena liberate sono esposte e conseguentemente i materiali anodici diventano fluttuanti”, spiegano i ricercatori. “Ai fini della rifabbricazione, i nostri materiali riciclati sono buoni come i materiali vergini e sono più economici”.

 

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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili.it. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.