Buone le performance raggiunte dal riciclo auto britannico, ma ancora troppi i veicoli a fine vita che sfuggono alle statistiche ufficiali; gli operatori del settore chiedono di intervenire sui libretti di circolazione
Una soluzione alla problematica potrebbe essere quella di stabilire la vita utile di ogni veicolo, ma ciò non basterebbe a risolvere a fondo il problema; così come accade anche in altri Paesi europei, compresa l’Italia, si dovrebbe intervenire sui libretti di circolazione, inserendo una specifica sezione dedicata al riciclo auto, una sorta di certificazione come previsto, per esempio, per i veicoli esportati. L’aggiornamento dei libretti di circolazione sarebbe strategico, secondo Remove My Car, anche per venire incontro agli obiettivi di riciclo fissati dalla Direttiva europea in materia e che impongono di riciclare almeno il 95% un veicolo giunto a fine vita. Fare chiarezza e introdurre precise norme di riferimento potrebbe contribuire a diminuire il numero dei veicoli fantasma che sfuggono ai controlli ufficiali.
Il rischio è che possa aumentare il numero degli impianti di trattamento non autorizzati che operano al di fuori della legge e che spesso si rendono protagonisti di pratiche di riciclo pericolose per la salute dell’ambiente. Un’auto a fine vita, infatti, per essere avviata al corretto riciclo deve essere opportunamente “preparata”, con la messa in sicurezza dei liquidi pericolosi (carburante, olio lubrificante, etc…) e la rimozione di tutti quei componenti, come gli pneumatici per esempio, che possono essere a loro volta recuperati e salvati dalla demolizione.