In fase di test dallo scorso ottobre, è stato ufficialmente aperto l'impianto che per primo si occuperà di riciclo auto negli Emirati Arabi Uniti, con ottime performance economiche ed ambientali
Ai veicoli a fine vita che raggiungono l’impianto, fanno sapere i gestori, vengono dapprima rimosse alcune parti manualmente, come gli pneumatici o i cavi elettrici, per esempio, che saranno opportunamente inseriti nei rispettivi canali di riciclo; stesso procedimento anche per i tessuti, gli interni dei sedili e le parti in vetro, tutti rimossi e affidati ad aziende locali per un loro corretto riciclo. Successivamente si procede al recupero dei motori e dei sistemi di trasmissione con l’obiettivo di rivenderli sui circuiti internazionali come pezzi di ricambio garantiti. Una volta che il corpo della vettura sarà stato completamente “svuotato”, verrà quindi triturato per poi procedere al recupero dei metalli preziosi, un’operazione che la Bee’ha considera vantaggiosa non solo dal punto di vista ambientale, ma anche da quello economico. “Il riciclo – commentano – ha consumi notevolmente ridotti rispetto alla produzione dei materiali vergini”.
La “macchina”, dunque, funziona e pare aver superato brillantemente la fase di test. Adesso l’obiettivo della Bee’ha è quello di incoraggiare tutti i soggetti coinvolti a vario titolo nel settore del riciclo auto (istituzioni, rivenditori, assicuratori, etc…) ad affidarsi a un simile servizio e innescare quindi preziose sinergie economiche e ambientali: come ha sottolineato il Direttore Commerciale, Najib Faris, quella appena resa operativa è l’unica struttura oggi in grado di occuparsi del riciclo auto nel Paese.