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Riciclo acciaio, l’Italia migliora ancora

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(Roinnovabili.it) – Con tutte le scatolette, lattine e bombolette in acciaio recuperate in Italia nel 2015 si sarebbero potuti costruire 4 Golden Gate, il chilometrico ponte sospeso di San Francisco. Lo scorso anno infatti il settore del riciclo acciaio ha dato prova di ottime performance, regalando una seconda vita a ben il 73,4% dell’immesso al consumo. Parliamo di 347.687 tonnellate di imballaggi, dato in crescita del 3,5% rispetto l’anno precedente.

 

Sono nati così binari, travi, chiavi inglesi, telai di biciclette, chiodi, e bulloni che hanno fornito al Belpaese un risparmio diretto di 660.605 tonnellate di minerali di ferro e di 208.612 tonnellate di carbone, oltre che di 622.359 tonnellate di CO2. A raccontare uno i numeri di uno dei vivi settori dell’economia circolare italiana è oggi il consorzio nazionale RICREA che, attraverso il suo presidente Maurizio Amadei spiega l’impegno profuso dalla filiera nel 2015:

 

“I risultati ottenuti  sono molto positivi, e confermano la validità degli sforzi compiuti in questi anni per promuovere e agevolare la raccolta, che è lo strumento con cui si realizza il riciclo degli imballaggi in acciaio. A cominciare dal supporto ai Comuni per diffondere a livello locale una corretta educazione ambientale”.

 

Grazie all’attenzione dedicata allo sviluppo della copertura territoriale attraverso le convenzioni con RICREA, nel 2015 sono stati raggiunti oltre 48,8 milioni di abitanti pari all’80,3% della popolazione italiana, con un aumento di un punto percentuale rispetto all’anno precedente. A livello complessivo le tonnellate di rifiuti d’imballaggio raccolte nel 2015 sono state 410.085, pari al peso di circa 5.118 locomotive ferroviarie. La quota pro-capite di imballaggi in acciaio raccolti in un anno è stata in media di 3,82 kg per abitante.

 

Ma se la popolazione servita al Nord si attesta al 90%, al Centro la percentuale scende all’80% e al Sud è pari 73%. Delle 127.899 tonnellate raccolte grazie alle convenzioni ANCI-CONAI, il 66% proviene dal Nord, il 13% dal Centro e il 21% dal Sud Italia.

 

“Grazie alla separazione magnetica, – conclude Amadei –gli imballaggi in acciaio possono essere recuperati anche dalla raccolta indifferenziata: stiamo lavorando con i Comuni per migliorare la percentuale di recupero anche dall’indifferenziata, evitando così che queste risorse vadano perdute”.

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