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Come riciclare treni in tane per i pesci

Il fotografo Stephen Million ha messo in mostra i suoi scatti che ritraggono il progetto newyorkese di riciclare treni gettando i vagoni a fine vita nell’oceano

Come riciclare treni in tane per i pesci

(Rinnovabili.it) – Riciclare treni in case per i pesci. È quello che si è fatto gettando a mare i vagoni della metropolitana di New York. Il vecchio treno è l’ultima cosa che ci si aspetterebbe di trovare in un’immersione nell’oceano. Ma lungo la costa statunitense, dal Delaware alla South Carolina, una rete sottomarina di questi veicoli fuori uso colossali è diventata sede di milioni di pesci. Da ordinari vagoni, si è deciso di trasformarli in scogli artificiali rotolandoli giù dalle navi da carico su cui erano stati trasferiti. In questo modo, l’amministrazione si è liberata dell’ingombro regalando ai pesci una moltitudine di case in acciaio. Il fotografo Stephen Mallon ha ripreso il momento tre anni fa, per poi esporre oggi gli scatti in una mostra alla New York University. Il titolo: “Next Stop Atlantic”.

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Il professionista racconta di aver sentito un tuffo al cuore nel vedere gettati i vagoni nel mare come giocattoli nella vasca da bagno. Ma poi, quando l’acqua si è richiusa placidamente su di essi, è subentrato un senso di stordimento. Può sembrare come un atto di inquinamento fatto passare per nobile pensiero nei confronti degli animali marini. Ma l’amministrazione dice il contrario. Dopo aver trasportato per quarant’anni milioni di newyorkesi, i vagoni della metropolitana sono diventati abitazione per la fauna marina. Il programma di riciclaggio della Metropolitan Transit Authority, infatti,  ha coinvolto negli ultimi 10 anni il pensionamento di oltre 2.500 vagoni, gettati nell’oceano per ricostruire scogliere sommerse lungo il fondale orientale.

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Le vetture sono mostri da 18 tonnellate in acciaio inox privati di ruote, finestre e porte. Sono stati accatastati su una chiatta, dove una gru con ascensore idraulico appositamente progettato li ha presi e gettati fuori bordo uno a uno.  Le barriere attirano i pesci perché li proteggono dai predatori. Inoltre, diventano luogo di appiglio per molluschi e crostacei – cozze, gamberi e granchi – che hanno colonizzato rapidamente la struttura. Circa il 95 per cento del fondale marino al largo delle coste degli Stati Uniti è di sabbia, molto meno invitante per i pesci.

I funzionari sperano che le nuove scogliere diventeranno sede di specie costiere come la spigola nera, il tautoga e il black sea bass. Questi, a loro volta, dovrebbero attrarre marlin, tonni e delfini.