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Riciclare i terreni, l’approccio sostenibile allo sviluppo urbano

Le città europee crescono rapidamente consumando 1065 km2 di suolo l’anno. Ma l’approccio dell’economia circolare può rendere sostenibile anche l’urbanizzazione

Riciclare i terreni, l’approccio sostenibile allo sviluppo urbano

 

 

(Rinnovabili.it) – Il degrado del suolo unitamente all’incontrollata cementificazione stanno ipotecando il futuro di molti ecosistemi naturali. Il rischio si ripercuote direttamente sui servizi che essi oggi assicurano, come la fornitura alimentare, la gestione idrica o la regolazione del clima. Ma con una popolazione mondiale che si sta rapidamente spostando dalle aree rurali a quelle urbane è necessario trovare un approccio allo sviluppo che permetta di accogliere l’incremento demografico senza danneggiare l’ambiente.

 

Una soluzione potrebbe essere quella proposta dall’European Environment Agency (EEA) nel suo report Land recycling in Europe’. Il documento mostra come riciclare i terreni, ad esempio attraverso la riconversione dei siti abbandonati o la trasformazione di strade e parcheggi in spazi verdi, si possa ottenere un impatto positivo su entrambi i fronti.

 

L’AEA presenta alcune metodologie per misurare la portata e l’impatto della riqualificazione e densificazione dei terreni precedentemente sviluppati, sia con un obiettivo economico diretto, come la costruzione di abitazioni, che con quello di migliorare la loro situazione ecologica, creando ad esempio aree urbane verdi o decontaminando il suolo inquinato. In media, il riciclo dei terreni in Europa è aumentato, ma i livelli restano bassi rispetto al consumo di suolo. Sulla base dei dati satellitari Copernico, la terra recuperata sulla quota totale di terreno consumato in tutti gli Stati dello Spazio Economico Europeo e i paesi cooperanti (SEE-39) è aumentata da circa 2.0-2.2% del 1990-2000 a circa il 2,7-2,9% nel 2006-2012. Tuttavia, i tassi variano considerevolmente da paese a paese e negli ultimi sei anni presi in considerazione dall’indagine, le città europee si sono mangiate la terra un tasso medio annuo di 1065 km 2.

 

Il rapporto confronta anche diversi modelli di riciclaggio sulla base di una valutazione del ciclo di vita degli impatti ambientali di sviluppo e dell’utilizzo di una superficie. Dalla valutazione risulta che portando i suoli precedentemente costruiti ad nuovo e più efficiente utilizzo è in grado di determinare maggiori impatti positivi rispetto ad esempio all’impiego dei suoli agricoli nello sviluppo urbano.