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Una soluzione italiana per riciclare le capsule di caffè

riciclare capsule di caffè

(Rinnovabili.it) – Bere un caffè è un momento di relax che amiamo concederci sia da soli che in compagnia. Se però pensiamo all’ambiente siamo sicuramente un po’ meno rilassati. A risolvere il problema dello smaltimento delle capsule di caffè che allarma i consumatori attenti all’ambiente ha pensato l’azienda italiana Whitestar

Il caffè non si prepara più solo con la moka, negli uffici e nelle case è sempre più normale l’uso delle macchinette con le capsule. Una soluzione molto apprezzata, se pensiamo che ogni anno, in tutto il mondo, vengono venduti 75 miliardi di capsule di caffè che generano tonnellate di rifiuti. Il problema evidentemente non è quello di bere il caffè ma di smaltire le capsule senza creare un danno ambientale. I mesi del lockdown hanno accelerato la tendenza a preferire il caffè con capsule e cialde anche stando in casa.

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Se da un lato questi numeri fanno piacere ai produttori di caffè in capsule, dall’altro mettono in allarme chi è attento all’impatto ambientale di questo comportamento. Solo in Italia si consumano ogni anno 1,5 miliardi di capsule. Di queste, 12 mila tonnellate sono portate in discariche e inceneritori, ma occorrono circa 500 anni perché le capsule, realizzate in plastica o in alluminio, siano smaltite. Il crescente consumo di caffè in capsule sta diventando un problema per alcune pubbliche amministrazioni: ad Amburgo, ormai da qualche anno, le capsule di caffè rientrano nella lista dei prodotti vietati negli edifici dell’amministrazione comunale perché ritenute inquinanti e difficili da riciclare.

Innovazione, ricerca e creatività Made in Italy

Una soluzione interessante viene da una PMI di Rieti. Whitestar è una società innovativa di ricerca e sviluppo che ha brevettato una gamma di macchine che preparano al riutilizzo le capsule di caffè usate grazie a un meccanismo brevettato, efficiente e pulito, a basso consumo che separa i componenti. Le macchine separacapsule Whitestar sono adattabili alle differenti esigenze di smaltimento: possono infatti lavorare sia su grandi quantitativi nei centri di raccolta o nelle aziende del settore vending o di quello HoReCa, sia su quantitativi minori all’interno dei rivenditori e dei negozi specializzati nella vendita di capsule da caffè. Questa è un’ottima soluzione perché ogni rivenditore può fare la sua parte affinché un rifiuto multimateriale non finisca nell’indifferenziato.

Lo mette in rilievo Stefano Ceccarelli, amministratore e co-fondatore di Whitestar: «La raccolta differenziata è la base del riciclo, con una media italiana del 51%. Oggi le sfide più grandi sono quelle di trovare soluzioni per cercare di ridurre al massimo il restante 49% dell’indifferenziato. Siamo giunti a un punto dove la semplice separazione manuale, almeno per alcuni prodotti di largo consumo, non è più sufficiente. Quindi ci dobbiamo dotare di strumenti, come le nostre macchine separacapsule, che agevolino questa pratica per raggiungere l’obiettivo prestabilito. Le nostre soluzioni potranno dare nuova vita alle capsule monouso tramite una gestione a livello locale, cioè lì dove vengono consumate, senza costi aggiuntivi. Sicuramente siamo arrivati a un punto dove il produttore, il rivenditore, il consumatore e l’ente preposto alla gestione dei rifiuti devono aiutarsi a vicenda e collaborare per il bene comune».

La partnership con Nespresso

Tra le prime multinazionali a credere in questa soluzione Made in Italy è Nespresso che con la LaTwist, la macchina separacapsule per coffee shop di Whitestar, ha inaugurato poche settimane fa il nuovo flagship store boutique Nespresso di Vienna. «Siamo orgogliosi di confermare la nostra partnership di successo con Nespresso, così come già avvenuto con altre primarie multinazionali del settore. Per noi le macchine separacapsule della famiglia de LaTwist – a cui si affiancano Twister per gli impianti industriali di smaltimento, Twisty per gli uffici e TwistMe per l’uso domestico – sono la soluzione efficace a un problema ancora sottovalutato e che riguarda il nostro futuro ambientale. Grazie alle nostre macchine separacapsule, una capsula usata diventa materiale prezioso avviato al riciclo: dal caffè esausto, ottimo concime o combustibile, all’alluminio e alla plastica», afferma Paolo Costantini, socio co-fondatore e direttore di Whitestar.

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