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Riciclare bottiglie di plastica ed essere pagati: il modello Coripet

Basato su una rete di 765 ecocompattatori, il modello di raccolta selettiva del consorzio invoglia le persone a riciclare bottiglie di plastica

riciclare bottiglie di plastica
Foto: pagina Facebook di Coripet

Dalla GDO alle fermate della metropolitana, le macchine per riciclare bottiglie di plastica sono quasi raddoppiate in un solo anno

(Rinnovabili.it) – L’Italia è al primo posto in Europa e tra i primi al mondo per consumo di acqua in bottiglia. Secondo una stima di Acquitalia, siamo nel 2021 sui 13,7 miliardi di litri all’anno. Che in numero di contenitori fa circa 10 miliardi. Un dato che vale, appunto, solo per l’acqua, e che aumenta sensibilimente contando tutte le altre bevande. Per questo riciclare bottiglie di plastica è diventata una necessità sempre più pressante.

L’inquinamento da polimeri come il polietilene tereftalato (PET) rappresenta infatti una delle principali sfide globali. C’è il rischio, altrimenti, che oceani, ecosistemi e discariche diventino sempre più popolati dai nostri manufatti, al punto da trasformarsi in una minaccia esistenziale per la vita marina e terrestre

Ma per incentivare il riciclo, oltre a una sensibilizzazione per le ricadute ambientali, servono idee creative. Quella di Coripet, consorzio volontario per il riciclo del PET, vanno nella giusta direzione. Coripet investe in quello che chiama “circolo virtuoso del bottle-to-bottle”, cioè recupera bottiglie di plastica con la collaborazione dei consumatori e delle aziende, per produrne di nuove.

Come essere pagati per riciclare bottiglie di plastica

Oltre a partecipare alla raccolta differenziata tradizionale, come gli altri consorzi, il perno intorno al quale ruota l’idea del consorzio sono gli ecocompattatori. Si tratta delle macchine per la raccolta delle bottiglie che molti di voi avranno già visto più volte all’ingresso dei supermercati, impianti sportivi, fermate dei mezzi pubblici o in altri spazi a forte affluenza.

Gli ecocompattatori recano sulla parte frontale tutte le informazioni su quali bottiglie possono essere riciclate e quali no, come introdurle nella macchina e quali benefici si possono ottenere da questa operazione. La grande distribuzione organizzata (cioè i supermercati) è il settore che più ha sposato il modello Coripet. Qui le persone possono portare le proprie bottiglie vuote – senza togliere l’etichetta – e avviarle a riciclo. A seconda dell’accordo stipulato fra il consorzio e la catena di supermercati, sarà possibile ottenere in cambio buoni spesa o sconti.

Il modello è di successo, tanto che nel 2022 per la prima volta il consorzio ha raggiunto una quota di mercato del 50,2%, diventando il primo player del settore. Come spiega il consorzio, “Il PET raccolto con questa impostazione torna ai consorziati (riciclatori e poi produttori) assicurando che ogni bottiglia diventi una nuova bottiglia”.

Dove sono le macchine mangia-plastica?

Nella sua relazione di sostenibilità, Coripet dichiara che “le installazioni che rispetto al 2021 sono incrementate su scala nazionale del 73%”, passando da 442 macchine nel 2021 a 765 ecocompattatori installati al 2022. Al centro e al Sud gli aumenti sono rispettivamente del 114% e del 95%, sopra la media nazionale. I clienti potenziali di questo schema di raccolta selettiva sono quindi oggi intorno ai 21 milioni. Le tonnellate raccolte, invece, quasi 4 mila.

Per sapere dove si trovano le macchine mangia-plastica c’è la mappa consultabile sul sito del consorzio e sull’app, dalla cui è possibile anche partecipare a concorsi a premi.

Come parlare con Coripet?

Coripet mette a disposizione sul web anche una sezione “contatti”, tramite la quale sia i cittadini che gli enti possono avanzare domande o proposte. Se sei un cittadino, puoi segnalare un supermercato che vorresti far entrare nella rete Coripet, in modo da mettere le due realtà in connessione e sperare che rggiungano un accordo per l’installazione della macchina mangia-bottiglie. Se hai problemi con la raccolta presso un ecocompattatore, puoi fare una segnalazione inviando una foto del codice a barre sull’etichetta della bottiglia che la macchina non ricicla.

Un modello che funziona

Fornire una ricompensa è un modo per favorire pratiche virtuose, come il riciclo delle bottiglie di plastica. Visto il successo dell’iniziativa, è prossibile che nei prossimi anni cresca la concorrenza nel settore degli ecocompattatori. C’è perfino un decreto del 2021 – il cosiddetto “Decreto Mangiaplastica” – che punta a far crescere il comparto. Una quota interessante dei fondi del PNRR, inoltre, è destinata proprio all’investimento nelle macchine dove conferire le bottiglie. La cifra è pari a 27 milioni di euro, secondo quanto riporta Openpolis.