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In Spagna si possono riciclare auto a fine vita e RAEE

In Spagna si possono riciclare auto a fine vita e RAEE

 

(Rinnovabili.it) – Sarà la prima struttura in Spagna a riciclare auto a fine vita e rifiuti elettrici ed elettronici (RAEE). Sono bastati 10 milioni di euro per dare avvio al piano della regione di Murcia per il trattamento congiunto RAEE-ELV. Dopo che saranno stati decontaminati, i materiali provenienti dalle due industrie potranno essere avviati verso una seconda vita. Nell’impianto di Cañada Hermosa lavorano da pochi giorni 45 persone: una parte di esso è dedicata ai veicoli a fine vita. È già in funzione, e si prevede che tratterà 36 mila tonnellate all’anno di materiale da essi derivante.

 

Elettrodomestici, computer, utensili elettrici, giocattoli, attrezzature mediche e per l’illuminazione, vengono convogliati a Cañada Hermosa. Qui vengono rimossi gli elementi più pericolosi, come batterie o condensatori, e quelle parti che devono essere recuperate per l’alto valore aggiunto. Dopo questa operazione, i rifiuti passano attraverso un macchinario che schiaccia il materiale con una forza di 1.250 tonnellate. I blocchi vengono introdotti in un mulino trituratore che facilita anche il recupero dei materiali riutilizzabili, separandoli da terre e schiume. Poi c’è la fase di separazione vera e propria. Con un magnete si ricava il materiale ferroso: rame o alluminio vengono invece rimossi manualmente e possono essere utilizzati direttamente come materia prima nell’industria siderurgica. Rame, ottone, acciaio inossidabile o leghe varie, così come vetro, cavi, oli, compressori, plastica, gomma e magneti vengono tutti processati nell’impianto di Cañada Hermosa.

 

Le sostanze pericolose possono essere qui rimosse  e stoccate: ad esempio i frigoriferi contengono CFC (clorofluorocarburi), sostanze elevata tossicità e persistenza nell’ambiente che attaccano lo strato di ozono rilasciando atomi di cloro. In Spagna, l’impianto di  Cañada Hermosa sarà presto in grado di trattarli appropriatamente e prevenire i danni ambientali. L’intenzione è di ampliare il complesso che oggi si estende per 40 mila metri quadri, entro la fine dell’anno, con il lancio di un altro ramo industriale per l’estrazione dei clorofluorocarburi.

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