(Rinnovabili.it) – Sapevate che sull’auto di proprietà per una riparazione in garanzia si possono montare anche ricambi usati? A orientare il consumatore in questo percorso ci pensa la guida La tua auto – Come gestire obblighi, multe e assicurazioni, pubblicata oggi sul quotidiano Il Sole 24 Ore. Tra i vari capitoli affrontati dalla guida, infatti, ce n’è uno interamente dedicato ai ricambi usati, un aspetto fondamentale nel settore del riciclo dell’auto e un vero e proprio anello di congiunzione tra demolitori, riparatori e consumatori. Stando a quanto riportato nella guida, nell’automobile ancora in garanzia è possibile montare pezzi di ricambio rigenerati, ovvero parti e componenti del veicolo che, una volta giunti alla fine del loro ciclo di vita, possono essere rispediti al costruttore o a un operatore altamente specializzato per essere ricondizionati e successivamente reimpiegati. Si tratta di ricambi “usati” che però hanno le stesse caratteristiche di quelli nuovi. Nessuna controindicazione, garantisce la guida, dal punto di vista tecnico, perché la lavorazione è la stessa che viene messa in atto con il nuovo, e convenienza da quello economico, grazie a una riduzione dei costi dovuta all’effettivo risparmio della materia prima.
Il sistema è sicuramente virtuoso e, incentivando la riparazione con l’usato piuttosto che promuovere il pezzo di ricambio nuovo o, nei casi più estremi, la sostituzione del veicolo, potrebbe far risparmiare ingenti cifre di denaro ai consumatori. Necessario, però, che questi ultimi prestino comunque attenzione, soprattutto chi è fuori dal periodo di garanzia. Chi si trovasse a dover sostenere la riparazione a proprie spese, infatti, è bene che valuti bene la convenienza dei ricambi ricondizionati: può capitare che la differenza di prezzo con il nuovo sia minima oppure che il riparatore preferisca non proporre l’impiego di ricambi rigenerati e tacerne la disponibilità, casualità che potrebbe essere ovviata richiedendo anche un preventivo che consideri un eventuale loro impiego.