(Rinnovabili.it) – Promuovere la cultura del riutilizzo a partire dai luoghi dell’Accademia: l’UniTo ha lanciato un progetto che mette a disposizione le proprie apparecchiature informatiche dismesse e ricondizionate per scuole e associazioni.
Ri-Uso parte dal principio per cui alcuni dispositivi informatici (pc, monitor, mouse, componenti varie) divengono presto obsoleti per un utilizzo accademico ma possono essere comunque molto utili per altre necessità. L’ateneo promuove dunque l’allungamento della vita utile delle proprie apparecchiature attraverso nuove possibilità di utilizzo, per “attuare un processo di economia circolare e creare un circolo virtuoso con ricadute positive per la sostenibilità ambientale e sociale”.
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Il progetto Ri-Uso
La procedura di manifestazione di interesse per il riutilizzo di apparecchiature informatiche è stata aperta il 21 novembre e chiuderà il 6 dicembre: l’UniTo cederà a titolo gratuito i pc e i dispositivi vari a scuole o enti non profit che, visionato l’Avviso pubblico, potranno selezionarli dal Catalogo delle attrezzature informatiche, inoltrando all’Ateneo una richiesta corredata di un progetto di riutilizzo nel settore istruzione e\o sociale. Tutto il materiale verrà sottoposto a un controllo di funzionamento e ricondizionato, mentre gli assegnatari dovranno curarsi di ritirarlo a proprie spese entro la data comunicata nel corso della procedura di assegnazione, pena il fatto che il materiale torni disponibile per altri enti.
Il progetto è realizzato dalla Direzione Sistemi Informativi, Portale, E-learning dell’Ateneo, in collaborazione con le Aree Sostenibilità e Patrimonio della Direzione Edilizia e Sostenibilità, il Green Office UniToGO e le Direzioni Bilancio e Contratti, Affari Generali e Patrimonio Culturale e Sicurezza, Logistica e Manutenzione.
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Riutilizzare le apparecchiature informatiche per promuovere l’economia circolare
L’obiettivo del progetto è portare l’economia circolare dentro l’istituzione accademica: allungare la vita utile dei dispositivi informatici vuol dire, secondo l’Ateneo, privilegiare la sostenibilità, il riciclo e il riuso, riducendo la quota di RAEE prodotti.
“Sotto il profilo della responsabilità sociale – spiega l’UniTo – quest’azione aspira a dare un proprio contributo per ridurre l’attuale divario digitale aiutando le attività e le azioni che mirano a favorire l’inclusione digitale e a diminuire la diseguaglianza sociale. Ri-uso contribuisce a raggiungere gli obiettivi (SDGs – Sustainable Development Goals) dell’Agenda Onu 2030, accrescendo la sensibilità sulla necessità di affrontare in modo sostenibile e responsabile il tema dell’utilizzo di beni di consumo e diffondendo la cultura e le buone pratiche di sostenibilità all’interno dell’Ateneo e nelle relazioni con altri enti e attori esterni”.