(Rinnovabili.it) – Le batterie al litio delle auto elettriche Renault presto potranno vivere una seconda vita in sistemi di accumulo di energia rinnovabile destinati a ricaricare altri veicoli plug in. È andata in porto, a questo scopo, la partnership tra l’azienda francese e Connected Energy, società specializzata in sistemi di storage. In base all’accordo, Renault organizzerà la raccolta delle batterie che hanno esaurito il proprio ciclo di vita all’interno delle auto elettriche, garantendone il trasferimento in sistemi di accumulo E-STOR, costruiti appositamente per stoccare elettricità da fonti rinnovabili. Le batterie, infatti, possono immagazzinare energia elettrica nelle ore di punta per l’eolico e il fotovoltaico, e poi rilasciarla nei periodi di bassa produzione.
La speranza è ridurre l’impatto ambientale di questi accumulatori, allungandone la vita utile, affinché la ricerca arrivi presto a scoprire un metodo conveniente e sicuro per il riciclo. I primi sistemi di storage sono attesi sul mercato entro l’estate, e secondo l’azienda dovrebbero supportare infrastrutture per la ricarica veloce di un normale veicolo elettrico.
La partnership dovrebbe aprire un canale per il rifornimento costante di batterie destinate a un secondo utilizzo, dal momento che Renault dichiara una crescita nelle vendite di auto elettriche in Europa. L’anno scorso, secondo i calcoli, il colosso francese avrebbe venduto 23 mila unità.
«Attraverso i sistemi E-STOR – ha spiegato Eric Feunteun, electric vehicle program director di Renault – i proprietari di auto elettriche possono caricare il proprio mezzo a costi ridotti con elettricità prodotta da fonti meno inquinanti. Questo fa sì che guidare un veicolo elettrico diventi una soluzione di trasporto intelligente e ancora più sostenibile. Grazie a questa tecnologia di gestione energetica, auto elettriche e batterie diventano una risorsa per la rete piuttosto che creare un sovraccarico».
Il riuso delle batterie dell’auto elettrica ha infatti un impatto significativo e positivo sull’ambiente in termini di minori emissioni prodotte. Addirittura, secondo una ricerca dell’Università di Waterloo, riutilizzarle permette di risparmiare più CO2 dell’immediato smontaggio e riciclo.