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Quanto riciclano gli Stati UE? Bruxelles prepara le nuove regole di calcolo

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Un nuovo sistema per evitare imbrogli sul riciclo europeo

(Rinnovabili.it) – Con l’approvazione, quest’anno, del Pacchetto economia circolare da parte dei legislatori europei, per la prima volta è stato dato agli Stati Membri un quadro legislativo univoco e condiviso in materia di rifiuti. Obiettivi precisi e inequivocabili che vincoleranno i Paesi su riciclo, discariche e prevenzione attraverso scadenze prestabilite.

Quello che si prospetta ai Ventisette è un percorso d’armonizzazione degli sforzi nazionali verso target condivisi che richiede tuttavia un ulteriore sforzo da parte della Commissione Europea. Affinché i singoli Paesi possano riferire i loro progressi sul tasso di riciclo rispettando gli stessi criteri di valutazione, Bruxelles deve elaborare un sistema di calcolo univoco, così come richiesto nell’aggiornamento della direttiva quadro sui rifiuti (uno degli elementi del pacchetto economia circolare).

 

Tale schema ha già un primo testo. Stando alle anticipazioni riportate da Euractive, che pubblica oggi la bozza del provvedimento, la Commissione ha deciso dove fissare il punto di calcolo per il riciclo dei rifiuti organici, del vetro, dei metalli, della carta, della plastica, del legno e dei tessuti. L’obiettivo è far sì che non si generino cifre gonfiate o report poco accurati.

Il testo introduce nuove definizioni a partire dai “targeted materials”, ossia tutti quei “materiali di scarto che possono essere riprocessati in una data operazione di riciclo in prodotti, materiali o sostanze che non sono rifiuti”. C’è anche la questione dei “non-targeted materials”, che possono essere oggetti in teoria riciclabili ma che non interessano l’operatore che esegue il riciclo.

 O ancora il “measurement point”, il punto dove i materiali di scarto sono misurati in peso, in maniera da tener conto anche delle perdite durante il processo di riciclaggio che possono verificarsi a livello di serizi di raccolta, durante la selezione o semplicemente nel momento della raccolta differenziata domestica.

 

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“Fonti del settore tuttavia, – scrive Euractive – hanno avvertito che l’esecutivo UE ha delegato il processo di raccolta dati ai consulenti e che esistono preoccupazioni sul fatto che le informazioni raccolte siano abbastanza complete […] Anche la tecnologia avrà un ruolo da svolgere”, in quanto Bruxelles “incoraggia gli Stati membri a utilizzare ‘registri elettronici’ per garantire che il riciclaggio sia di alta qualità”.

 

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