L’entrata in vigore dello Scrap Metal Dealers Act 2013 segna l’inizio di nuove restrizioni e controlli più severi per combattere il furto dei rottami metallici
(Rinnovabili.it) – Il Regno Unito dice basta al furto dei rottami metallici. Con l’entrata in vigore, ieri, dello Scrap Metal Dealers Act 2013, il Parlamento britannico spera di poter combattere una piaga che costa all’economia nazionale qualcosa come 777 milioni di sterline all’anno. Il nuovo atto legislativo, approvato all’inizio di quest’anno, prevede infatti controlli più severi e impone a tutti gli operatori del settore dei rottami l’obbligo di documentazioni più dettagliate. Secondo quanto stabilito dalla legge, tutti gli auto-riciclatori, i commercianti e i raccoglitori di rottami dovranno, entro il 15 ottobre, ottenere dagli enti locali in cui operano una licenza da esporre e rendere ben visibile nella sede legale di lavoro; chi la licenza già ce l’ha, invece, sarà sottoposto a controlli retroattivi e dovrà mettersi in regola nel caso in cui emergano inadempienze. Nuove indicazioni anche per quanto riguarda le transazioni finanziarie, d’ora in avanti eseguibili solo tramite bonifici bancari o assegni per garantire una maggiore tracciabilità dei flussi di denaro.
Soltanto nel periodo 2010-2011, ha dichiarato l’associazione che riunisce i capi di polizia britannici, sono stati commessi circa 100.000 reati di furto di rottami, per un valore stimato tra i 220.000 e i 260.000 milioni di sterline. Per il Direttore Generale della British Metals Recycling Association, Ian Hetherington, non ci sono dubbi: la definizione del quadro giuridico di riferimento per gli operatori del settore è la diretta conseguenza della modernizzazione del settore:
«Nella lotta contro il furto dei rottami metallici – ha detto – era fondamentale migliorare la tracciabilità delle operazioni, limitando le possibilità di smercio e rendendo più dure le sanzioni per chi non rispetta le regole».