Un gruppo di ricercatori ha sviluppato un metodo abbastanza semplice per recuperare l'oro da rifiuti elettronici. Il trucco? Usare il grafene.
La ‘pietra filosofale’ per recuperare oro dai rifiuti
(Rinnovabili.it) – I rifiuti elettronici rappresentano una piccola miniera d’oro, letteralmente. I circuiti stampati possono infatti contenere fino a 60 diversi elementi chimici, offrendo una preziosa fonte secondaria di metalli preziosi e di base. Oro compreso. Uno studio del 2014 ha stimato che riciclando una tonnellata di cellulari si potrebbe ottenere in media fino a 0,34 kg di Au. Peccato che recuperare oro dai RAEE sia un processo spesso complicato, inefficiente e legato all’impiego di sostanze chimiche o alte temperature. Una mano all’economia circolare arriva oggi da uno studio internazionale, curato dall’Università di Manchester, la Tsinghua University e l’Accademia cinese delle scienze. Il gruppo di ricercatori ha sviluppato un metodo abbastanza semplice per recuperare oro da rifiuti elettronici. Il trucco? Utilizzare il grafene.
Secondo quanto riportato nell’articolo su Nature Communications (testo in inglese), gli scienziati hanno dapprima macinato i rifiuti, per scioglierli poi in una soluzione. In quest’ultima è stato quindi aggiunto un “foglio” in ossido di grafene. In pochi minuti l’oro puro ha iniziato ad accumularsi sulla superficie del foglio e per estrarlo i ricercatori hanno semplicemente bruciato il grafene.
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Spiega il dottor Yang Su dell’Università di Tsinghua, che ha guidato la ricerca: “Questa apparente magia è essenzialmente un semplice processo elettrochimico. Interazioni uniche tra grafene e ioni d’oro guidano la reazione e producono anche una selettività eccezionale. Si estrae solo l’oro senza altri ioni o sali”.
Nel dettaglio basta 1 grammo di grafene per recuperare oro in una quantità quasi doppia. E anche in campioni fortemente diluiti. “Non solo i nostri risultati promettono di rendere questa parte dell’economia più sostenibile – ha aggiunto il professor Andre Geim dell’Università di Manchester, coautore della ricerca – ma sottolineano anche come diversi materiali atomicamente sottili possano essere diversi dai loro ‘genitori’ più noti. La grafite, ad esempio, è inutile per estrarre l’oro, mentre il grafene rappresenta quasi la pietra filosofale”.