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Rapporto di Sostenibilità CONOU: tecnologie, green skills e circolarità contro la crisi climatica

Rapporto di Sostenibilità CONOU
Credits: CONOU

(Rinnovabili.it) – In tempi di crisi climatica ed energetica diventano prioritarie risposte di sistema, che siano in grado di modificare gli assetti delle nostre società a partire da come funzionano i meccanismi di produzione: il Rapporto di Sostenibilità 2021 del CONOU riporta la formula adottata dal Consorzio basata su filiera tecnologica, green skills e circolarità. 

Il settore del riciclo degli oli usati vede un primato assoluto dell’Italia in Europa, con rilevanti vantaggi sia ambientali (meno inquinamento, meno emissioni dannose per il clima) che economiche (risparmio energetico, milioni di euro di indotto, garantendo più di mille persone occupate lungo tutta la filiera). 

Il documento descrive l’azione del Consorzio Nazionale degli Oli Minerali Usati nel corso del 2021, con molti dati che danno forma e sostanza a questa eccellenza tutta italiana.

Tra i dati più rilevanti, la rigenerazione della quasi totalità dell’olio usato recuperato, che comporta significativi risparmi in termini economici, energetici e ambientali (quasi 90mila tonnellate di emissioni di CO2 evitate). 

Il Rapporto di Sostenibilità, reso pubblico dal CONOU la scorsa estate, è stato prodotto con il supporto di Deloitte Italia e la revisione di Ernst&Young e si occupa di temi chiave non solo per le attività del Consorzio ma anche per la complessa fase che il nostro Paese sta affrontando a causa degli squilibri del contesto internazionale. 

“Le previsioni ottimistiche di un 2021 con trend di attenuazione della crisi pandemica e di ripresa del mercato, sono state bruscamente impattate dall’aumento dei prezzi dell’energia. In questo difficile scenario – ha spiegato Riccardo Piunti, Presidente del CONOU il prezioso ruolo di bilanciamento del Consorzio realizzato nella Filiera ha permesso non solo di salvaguardare ma addirittura migliorare l’attività di raccolta e rigenerazione, rendendoci paradigma di eccellenza e punto di attenzione in Europa. Nel biennio 2020-2021 possiamo vantare una sempre miglior gestione della qualità degli oli usati. Al tempo stesso si è consolidato il nostro impegno rispetto alla salute dell’uomo e alla integrità dell’ecosistema: con la nostra sola attività di un anno, abbiamo contribuito a preservare oltre 13mila anni di vita ‘sana’ e ad evitare la scomparsa di oltre 9 specie viventi”.

Video sintesi Rapporto di Sostenibilità CONOU 2021

Il Rapporto di Sostenibilità premia CONOU come eccellenza europea

Il documento riporta il lavoro di CONOU nello scorso anno, dalla raccolta alla rigenerazione degli oli usati, e l’impegno del Consorzio nel trasformare questi rifiuti altamente pericolosi in risorse energetiche ed economiche. Il Rapporto di Sostenibilità è frutto del lavoro corale di tutti i soggetti della filiera consortile, che hanno contribuito nella raccolta ed elaborazione dei dati, il Rapporto fotografa con ricchezza di dati il funzionamento della Filiera dell’Olio Minerale usato in Italia, mettendone a fuoco anche le implicazioni istanze tecniche, gestionali e burocratiche, e rendicontando il contributo fornito da CONOU alla tutela dell’ambiente e al contrasto dei cambiamenti climatici. 

I numeri sono tutt’altro che trascurabili. Nel corso del 2021 sono state raccolte 186mila tonnellate di olio minerale usato: si tratta di quasi tutto l’olio raccoglibile nel nostro Paese. Da questo punto di vista, il Consorzio è una punta di diamante nel contesto comunitario: nel resto d’Europa la raccolta è meno completa e pervasiva che nell’Italia del Consorzio e la rigenerazione, che da noi tocca quota 98% del raccolto, nella media europea non supera il 61%. 

La rigenerazione quasi totale dell’olio usato raccolto comporta notevoli vantaggi economici: nel 2021 ha consentito di risparmiare 82,6 milioni di euro sulle importazioni di petrolio in Italia, ben oltre 3 miliardi di euro se si considera la storia del Consorzio dalla sua nascita nel 1984; guardando alle attuali quotazioni del greggio, il risparmio dello scorso anno sarebbe di oltre 150 milioni di euro, con 125.000 tonnellate di basi rigenerate e circa 38.000 tonnellate di altri prodotti, tra cui gasoli e bitumi, ricavati a valle dall’attività delle imprese di rigenerazione. 

L’esperienza quarantennale di CONOU, con i suoi 6,5 milioni di tonnellate di olio lubrificante usato trattato in 38 anni, indica inoltre il Consorzio come realtà virtuosa in Europa anche per l’applicazione del sistema EPR (Responsabilità Estesa del Produttore), un caso di buona pratica (nel 1984 il Consorzio nacque dalle Compagnie petrolifere che producevano e vendevano lubrificanti) visto come un esempio da molti Paesi che non hanno ancora completato il proprio percorso su questo versante. 

Da sottolineare, ancora, che la crisi dei consumi determinata dalla pandemia ha determinato uno stop solo momentaneo alla crescita delle attività del Consorzio, che, peraltro non ha mai cessato di raccogliere e rigenerare anche durante la fase più critica del lock-down; rispetto alla flessione dei volumi nel 2020, nell’anno 2021 ha recuperato già un +8% nella raccolta. 

I benefici ambientali

Nel Rapporto di Sostenibilità il CONOU illustra tutti i vantaggi dell’applicazione di questo modello circolare alla gestione degli oli usati. Si tratta di benefici non solo ambientali, ma anche sanitari, economici e occupazionali.

Grazie alle attività del Consorzio, infatti, è stato possibile risparmiare 89,5mila tonnellate di CO2, ridurre i consumi di acqua, (38 milioni di metri cubi risparmiati in un anno), quasi azzerare (-97%) le tonnellate prodotte di diclorobenzene equivalente, (indicatore di tutte le sostanze tossiche per l’uomo emesse nei processi industriali di produzione tradizionale dei lubrificanti, dall’estrazione del petrolio alla sua raffinazione). 

Una corretta gestione degli oli usati comporta anche benefici per la salute dell’uomo: nel Rapporto di Sostenibilità CONOU applica una serie di indicatori dell’effetto delle produzioni sostenibili sulla salute in termini di giorni di “vita sana”. Si tratta del DALY, Disability-Adjusted Life Years, un indice che traduce le attività del Consorzio in termini di giorni “sani” restituiti per persona, insieme allo SPECIES YR, che invece computa i giorni restituiti all’ecosistema come specie. Stando ai due indicatori, le attività del Consorzio nello scorso anno hanno contribuito a garantire 13mila anni di vita sana e ad evitare la scomparsa di 9,45 specie. 

I benefici economici e occupazionali

In termini economici e occupazionali, come dettagliato nel Rapporto il lavoro del CONOU ha permesso di risparmiare 82,6 milioni di euro come minori importazioni di petrolio, mentre tra attività dirette e indotto ha dato lavoro lungo tutta la filiera a 1.231 le persone. 

“Si pensa sempre che un cambio di modello da lineare a circolare nel mondo del lavoro possa essere distruttivo e creare disoccupazione, ma la nostra esperienza ci dice esattamente il contrario – ha aggiunto Piunti – Sia la qualità che la quantità dell’occupazione che deriva da un sistema di economia circolare funzionante è crescente e non decrescente. La nostra filiera, come tutte le Filiere del riciclo, si è andata via via arricchendo di competenze sempre più sofisticate, necessarie a chi deve gestire rifiuti industriali nel momento in cui ci si pone il traguardo di una sempre maggior qualità. Abbiamo negli anni contribuito a creare professionalità con qualificate green skill che oggi più che mai servono nel mondo del lavoro per guidare il processo di crescita sostenibile, in termini ambientali, economici e sociali”.

Leggi qui la versione integrale del Rapporto di sostenibilità 2021 del CONOU

Articolo in collaborazione con CONOU

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