Il gruppo di consorzi italiani protagonisti del progetto europeo WEEELABEX coprono la gestione di oltre il 90% dei Raee prodotto ogni anno nel nostro paese
(Rinnovabili.it) – In Italia la gestione dei rifiuti elettrici ed elettronici si muove all’unisono, condividendo impegno e obiettivi. La strada per dar corpo a questa comunione di intenti si chiama WEEELABEX, acronimo di WEEE LABoratory of EXcellence, ovvero “Laboratorio di eccellenza dei RAEE”. Si tratta di un progetto europeo creato con duplice obiettivo: mettere a punto nuovi standard di qualità per la raccolta, il trasporto e il trattamento delle varie tipologie di RAEE, oltre ad individuare e a realizzare una modalità uniforme e strutturata di verifica del rispetto di tali standard in tutti i paesi europei, attraverso auditors particolarmente qualificati e opportunamente formati. Ideata dal WEEE Forum in collaborazione con i principali stakeholder della filiera RAEE, l’iniziativa si è guadagnata una lunga lista di adesioni a livello nazionale: Ecodom, Ecolight, ERP Italia, RAEcycle, Remedia, Cobat ed ecoR’it. Un vero e proprio network di eccellenza.
I sette Sistemi Collettivi italiani che promuovono nel nostro Paese l’utilizzo di WEEELABEX nella verifica dei processi di trattamento dei rifiuti elettronici ed elettrici, coprono la gestione di oltre il 90% dei e-waste prodotto ogni anno in Italia. L’idea alla base dell’iniziativa è che gli impianti certificati, riescano così a garantire il raggiungimento di un livello qualitativo più elevato che implica un miglior posizionamento commerciale sul mercato e la possibilità di un confronto reciproco per il miglioramento continuo. Il progetto ha avuto in questi anni risultati ampiamente positivi: sin dal 2014 gli impianti di trattamento dei RAEE operanti in Italia hanno raccolto in modo costruttivo la sfida posta da WEEELABEX, assicurando standard più elevati di qualità: ad oggi, gli impianti di trattamento certificati WEEELABEX in Italia sono 24, su un totale di 118 nei 16 Paesi europei.