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La raccolta dei RAEE arretra per colpa degli smaltimenti illegali

I dati di Erion WEEE segnano un -6% nella raccolta dei RAEE. Il direttore generale chiede più controlli e sanzioni sui flussi irregolari

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Foto di Gaspar Uhas su Unsplash

Anche la scarsa informazione e i comportamenti dei consumatori non favoriscono la raccolta dei RAEE

(Rinnovabili.it) – L’effetto del bonus rottamazione è finito e i dati di raccolta dei RAEE ne risentono. Si spiega così, secondo Erion WEEE, il consorzio dedicato alla gestione di questi rifiuti, il -6% davanti ai numeri del 2023. Sono 232 mila le tonnellate raccolte dai mezzi delle aziende affiliate a Erion WEEE, mentre nel 2022 erano 246 mila. Le cose non vanno meglio se proiettate a livello nazionale, che vede l’Italia ancora troppo distante dai target di raccolta indicati dall’Unione Europea (6 kg per abitante a fronte di un obiettivo di 11 kg). 

Il consorzio gestisce oltre il 60% dei RAEE domestici in Italia e imputa il proprio calo al Raggruppamento R3 (Tv e monitor). Proprio questo segmento aveva visto una crescita spettacolare nel 2021, dovuta all’effetto del “bonus rottamazione Tv”. Che tuttavia ha fatto gettare via televisori funzionanti a molte persone, drogando un po’ di dati. 

“Le ragioni di questo calo sono diverse”, dettaglia però Erion. Che però le riconduce a “un disinteresse generalizzato verso il tema”. Pur essendo strategici per l’economia del paese, “a parte poche iniziative promosse da singole realtà, non vengono messe in atto azioni concrete e concertate a supporto della crescita del settore”. 

Il consorzio punta il dito contro quella che chiama “zona grigia fatta di circuiti di gestione non ufficiali, spinti, soprattutto, dal caro-materie prime”. Si tratta di “operatori borderline e soggetti non autorizzati che, agendo indisturbati, estraggono dai RAEE le materie più facili senza curarsi dell’impatto ambientale del trattamento”. Secondo i dati forniti da Erion, quasi 3 milioni di grandi elettrodomestici come frigoriferi, condizionatori e lavatrici “escono ogni anno dalle case degli italiani e scompaiono”

Un’altra ragione del basso livello di raccolta viene identificata nelcomportamento scorretto degli italiani, causato da significative lacune informative”. E forse, anche dalla carenza di infrastrutture di prossimità per la raccolta differenziata dei RAEE. 

Secondo Giorgio Arienti, direttore generale di Erion WEEE, “troppi RAEE finiscono nelle mani sbagliate. Servono politiche che assicurino una corretta gestione di questi rifiuti affinché la sistematica sottrazione sia quanto meno ostacolata. È necessario capire dove finiscono i RAEE quando escono dalle case degli italiani. Ci vogliono più controlli mirati, occorre incrementare le ispezioni nei porti sui container in partenza dal nostro paese e diretti verso l’Africa o l’Asia, per verificare se davvero contengono apparecchiature ancora funzionanti oppure unicamente rifiuti. E ancora, bisogna andare a verificare se ci sono RAEE negli impianti che gestiscono altre tipologie di rifiuti come rottami ferrosi e non ferrosi, auto, ecc. È necessario intervenire duramente su tutte le situazioni irregolari e inasprire le sanzioni”.