Alle buone intenzioni sulla raccolta differenziata dei RAEE, tuttavia, deve corrispondere una maggiore capillarità dell’infrastruttura
(Rinnovabili.it) – Facciamo progressi, anche se i dati sulla raccolta differenziata dei RAEE sono ancora inclementi con l’Italia. Se non altro, aumenta la consapevolezza dei nostri concittadini, stando a una nuova analisi dell’Osservatorio conoscenza RAEE. Realizzata da IPSOS per il consorzio Erion WEEE, la rilevazione mostra che a distanza di un anno abbiamo imparato qualcosa sui rifiuti elettrici ed elettronici.
Il sondaggio è svolto su un campione di mille italiani, a cui si aggiunge un focus specifico su 500 giovani dai 18 ai 26 anni. Il termine RAEE, rivela l’indagine, è ora familiare al 55% degli intervistati, rispetto al 44% del 2022. I miglioramenti più evidenti si riscontrano nel segmento della “generazione Z” (persone nate tra la seconda metà degli anni ‘90 e il 2010). Qui la percentuale di quanti hanno sentito menzionare l’acronimo è quasi raddoppiata, passando dal 26% nel 2022 al 50% nel 2023.
“A livello territoriale, sono le regioni del nord del Paese a registrare il maggior incremento (dal 47% al 60%)”, spiega l’Osservatorio. Seguono il centro (dal 46% al 57%) e il sud (dal 37% al 47%). Con l’aumento dei livelli di conoscenza, migliorano anche i comportamenti relativi alla gestione dei RAEE. “La media dei conferimenti scorretti nell’ultimo anno è diminuita passando dal 15% al 13%”, calcola IPSOS. Anche perché quando ne sai di più, spesso cerchi di fare di più E così cresce anche la conoscenza dei servizi a disposizione del cittadino per lo smaltimento di questi rifiuti. Il sondaggio fa emergere che “il 45% degli italiani conosce il servizio ‘1 contro 0’”, mentre “il ritiro ‘1 contro 1’ è invece noto al 72% degli intervistati”. In entrambi i casi, il dato cresce del 3% negli ultimi nove mesi, tra luglio 2022 e novembre 2023.
A livello di atteggiamenti, migliora anche la percentuale di chi getterebbe un RAEE nel cestino sbagliato. La domanda dell’Osservatorio al campione ha riguardato 14 tipologie di prodotti (da pc e smartphone fino a contapassi e spazzolini elettrici). Il 41% ha dichiarato di gettarne almeno un tipo nel contenitore della plastica o dell’indifferenziata. Nella rilevazione precedente questa quota era il 45%. La conclusione è che resta moltissimo da fare, non solo a livello di consapevolezza. Anche la capillarità e la funzionalità della raccolta differenziata dei RAEE deve migliorare sensibilmente, per avvicinarsi ai cittadini e diventare “mainstream”.