I fattori che incidono sui tassi di raccolta differenziata delle province italiane
Uno studio dell’Università di Pisa ha mostrato come ci siano performance migliori di raccolta differenziata in contesti con minore corruzione e amministrati da donne. Le conclusioni tratte dalla ricerca sono state pubblicate sulla rivista Waste Management lo scorso 15 febbraio, e potrebbero fornire valide indicazioni alle amministrazioni pubbliche per la gestione dei rifiuti.
Il team di ricercatori ha visto a capo la professoressa Giulia Romano dell’Università di Pisa, che ha guidato nell’indagine un gruppo di economisti dell’Università di Firenze, dell’Università di Chieti-Pescara e dell’Università di L’Aquila. La ricerca tiene conto delle informazioni che fanno riferimento al decennio tra il 2007 e il 2016. Secondo i dati raccolti in questi dieci anni in 103 province italiane, il tasso di raccolta differenziata era maggiore dove sono stati maggiormente perseguiti i reati di corruzione nella pubblica amministrazione.
Un altro fattore che appare rilevante è la presenza di donne nelle amministrazioni. La loro presenza nei Consigli Comunali è stata direttamente proporzionale al miglioramento delle prestazioni. Altro fattore fondamentale sono le condizioni socioeconomiche complessive delle popolazioni interessate. Il tasso di rifiuti smaltiti mediante la raccolta differenziata tende a essere più basso quando i nuclei familiari sono più numerosi. Il dato è legato anche a percentuali più elevate di disoccupazione giovanile. In questi casi, infatti, la produzione di rifiuti pro capite e il conferimento in discarica aumentano.
“Abbiamo messo in relazione fattori come corruzione e reati contro la pubblica amministrazione e presenza femminile nei consigli comunali per valutare la gestione dei rifiuti in Italia – ha commentato la professoressa Giulia Romano – in particolare i risultati mostrano che le donne, nel loro ruolo di consigliere comunali, sono più sensibili degli amministratori uomini nel raggiungere gli obiettivi previsti di raccolta differenziata. E l’essere donne vale ancora più che essere giovani: la nostra analisi ha mostrato che il genere incide di più rispetto all’età nel promuovere comportamenti ambientalmente virtuosi”.