(Rinnovabili.it) – Anche quest’anno durante “Puliamo il mondo” si recuperano i pfu. Il promotore dell’iniziativa è Ecotyre, consorzio di riciclo pfu con sede a Vinovo, in provincia di Torino. Durante questa tre giorni, in programma tra il 26 e il 28 settembre, il consorzio si è reso disponibile a ritirare gratuitamente le gomme usate raccolte dai partecipanti. Secondo le stime, si potrebbero raggiungere le 15 tonnellate di pneumatici fuori uso. Saranno 15 anche le “squadre speciali” impegnate nel reperire e accatastare le gomme abbandonate in 6 regioni: Campania (Sapri), Puglia (Laterza e Acquarica del Capo), Lazio (Roma e Cori), Molise (Tufara), Abruzzo (l’Aquila, Sulmona, Chieti, San Salvo, Atessa, Casalbordino, Lanciano e Scerni) e Basilicata (Potenza). Per i volontari sarà un momento didattico: gli verrà fornito un volantino con tutte le informazioni su come si riciclano gli pneumatici giunti a fine vita.
Anche i pfu raccolti nell’ambito dell’iniziativa promossa dal cigno verde subiranno il consueto processo, e cioè verranno triturati per ottenere granulati di gomma di dimensioni sempre più ridotte. Durante il trattamento, grazie all’utilizzo di specifici macchinari, la componente plastica degli pneumatici verrà separata dagli altri materiali, in particolare metalli e residui tessili. Solo dopo questo processo quel che resta dei copertoni prenderà tre possibili direzioni: il riutilizzo (che consiste nel trattamento di una parte degli pneumatici, al fine di ottenerne la rigenerazione e di conseguenza la reinstallazione su altri veicoli) il recupero di materia (cioè l’impiego di quasi il 70% del polverino in una serie di applicazioni, come le superfici sportive, l’arredo urbano, gli asfalti modificati, pavimentazioni e manufatti, opere di ingegneria civile) e infine il recupero di energia.
«Abbiamo deciso anche quest’anno di partecipare alla campagna nazionale promossa da Legambiente dato il successo della passata edizione – spiega Enrico Ambrogio, Presidente di EcoTyre – Abbiamo notato un aumento complessivo delle richieste di intervento, in particolare da parte di quei Comuni in cui il problema dell’abbandono di pfu è ancora presente, in particolare nel Sud e nel Centro Italia».