Secondo l'associazione per la conservazione della natura portoghese, il nuovo Codice della Strada incoraggerebbe la gestione illegale delle auto a fine vita perpetrando un'anomalia che dura da 7 anni
A sollevare il “caso” sono stati i responsabili di Quercos, l’associazione nazionale per la conservazione della natura coinvolta dagli organi di Governo nella rettifica del regolamento; con la collaborazione di Valorcar, l’organizzazione no profit attiva nel settore della demolizione e del riciclo delle auto giunte a fine vita, gli attivisti hanno chiesto una revisione del nuovo Codice della Strada per eliminare la possibilità che le auto a fine vita vengano abbandonate e i rottami vengano consegnati ad operatori senza licenza, favorendo di fatto una gestione illegale dell’intero settore. Tra le conseguenze anche una perdita del gettito fiscale, dal momento che la cancellazione della targa di un veicolo comporta la sospensione dell’Imposta Unica di Circolazione, la tassa pagata sulla proprietà del veicolo.
Il nuovo Codice, infatti, stabilisce che, se un veicolo è scomparso e di esso non ci sono tracce da 6 mesi, il proprietario venga esonerato dal pagamento dell’imposta sulla proprietà del mezzo; una disposizione che per Quercus alimenta la demolizione illegale delle auto a fine vita e il loro abbandono in luogo pubblico. Da qui la proposta avanzata dall’associazione di estendere la scadenza di pagamento da 6 a 12 mesi. Il documento sarà ratificato entro la fine dell’anno.