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Il Fraunhofer Institute scopre polimeri sostenibili per riparazioni meccaniche

polimeri sostenibili
via depositphotos.com

Continuano le scoperte nel campo dei polimeri sostenibili per l’economia circolare

Dalla Germania arriva un’altra innovazione nel campo dei polimeri sostenibili e riciclabili, con applicazioni in diversi settori industriali. I ricercatori del Fraunhofer hanno sviluppato una nuova toppa polimerica termoformabile e riciclabile. L’innovazione è in grado di semplificare e accelerare le riparazioni di componenti leggeri, come quelli degli aeromobili, riducendo il processo a soli 30 minuti. Questa toppa, realizzata con materiali chiamati vitrimeri, si fissa alla parte danneggiata tramite calore e pressione, senza bisogno di adesivi aggiuntivi. Una volta applicata, si comporta come un materiale termoindurente stabile e può essere rimossa e riutilizzata se necessario. Ciò la rende una soluzione più sostenibile e meno costosa rispetto ai metodi tradizionali.

La riparazione di componenti compositi in fibra leggera come quelli utilizzati nelle ali degli aerei, nelle sezioni della fusoliera, nelle superfici di coda e nelle porte è un processo lungo e costoso con più fasi di lavoro. L’area danneggiata viene in genere riparata utilizzando un laborioso processo di laminazione a umido o applicando polimeri rinforzati con fibre. In alternativa, si usano strutture in alluminio sulla superficie. Tuttavia, questi metodi comportano un lungo tempo di polimerizzazione e richiedono l’uso di colle non sostenibili.

La versatilità del materiale scoperto dal Fraunhofer, invece, lo rende adatto non solo per l’aviazione. Si può utilizzare per settori come la mobilità su gomma, l’ingegneria ferroviaria e l’ortopedia. In quest’ultimo campo, ad esempio, potrebbe essere utilizzato per la produzione di protesi e ortesi personalizzabili, riducendo i tempi di produzione. Grazie alle proprietà auto-riparanti e riciclabili dei vitrimeri, la toppa contribuisce anche a un’economia circolare, prolungando la vita utile delle strutture e riducendo il consumo di materie prime.

“I termoindurenti convenzionali non possono essere deformati e non sono riciclabili”, sottolinea Katharina Koschek, del Fraunhofer IFAM di Brema. “I nostri vitrimeri a base di benzossazina, al contrario, presentano tutte queste proprietà. Il materiale versatile copre molti aspetti dell’uso sostenibile dei polimeri con un occhio all’economia circolare”.

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