(Rinnovabili.it) – La gomma riciclata da pneumatici fuori uso può diventare il pavimento di un’area gioco. Lo ha voluto dimostrare Ecopneus, società che si occupa del recupero di questi rifiuti sul territorio nazionale, contribuendo a realizzarne una di 400 metri quadri nel parco divertimenti di Leolandia, nel bergamasco. Per pavimentare l’area sono stati utilizzati 22.300 chili di gomma da pfu, materiale ottimale per la realizzazione di aree gioco. Infatti, è antiscivolo, abbassa i rischi di trauma in caso di caduta e vanta una grande resistenza all’usura, garantendo lunga durata nel tempo.
Il contributo si inscrive in un progetto di educazione ambientale che per tutto il mese si rivolgerà ai più piccoli. In particolare, sarà loro insegnata l’importanza del riciclo tramite una serie di eventi intitolati: “Che fine fanno gli pneumatici?”. Grazie ad essi sarà possibile scoprire cosa può diventare uno pneumatico una volta giunto a fine vita e come può trasformarsi in una nuova risorsa da utilizzare. Infine, domani, durante “Puliamo il MiniMondo”, saranno coinvolti 300 bambini delle scuole del territorio e un gruppo di piccoli ospiti che, divisi in squadre, puliranno “Minitalia” dai rifiuti abbandonati da un gruppo di adulti irresponsabili, imparando come differenziarli per produrre nuovi beni utili alla vita di tutti i giorni.
È grazie a queste qualità che uno dei principali impieghi dei granuli e polverini di gomma provenienti dal recupero degli pneumatici fuori uso sono proprio le aree gioco. Nella costruzione di queste pavimentazioni, solo nel 2014, sono state impiegate quasi 8 tonnellate di pneumatici.
Insieme alle pavimentazioni sportive, sono proprio queste superfici a costituire uno dei principali sbocchi per il poverino di pfu ottenuto dopo il trattamento degli pneumatici raccolti da Ecopneus. Dal 2011 ad oggi, il 37.5% del totale raccolto dalla società è stato tramutato in granuli, polverini di gomma ed acciaio. Nelle pavimentazioni sportive è finito per il 30% del totale, alle aree gioco viene destinato il 13%, agli isolanti acustici per l’edilizia resta il 5%, mentre solo l’1% va a finire in asfalti a bassa rumorosità.