Rinnovabili • plastica riciclata Rinnovabili • plastica riciclata

Perché non c’è ancora un mercato stabile della plastica riciclata

Prezzi volatili, scarsa trasparenza e bassa qualità della plastica riciclata sono i principali ostacoli secondo un nuovo report di Circular.co

plastica riciclata
Via depositphotos.com

Occorre investire in infrastrutture digitali che garantiscano tracciabilità e connessione fra domanda e offerta di plastica riciclata

(Rinnovabili.it) – Perché non si crea un mercato stabile della plastica riciclata? Cosa frena le imprese dall’implementare nuove filiere basate su un’economia circolare e affrontare i problemi ambientali generati dal materiale più controverso del mondo? Parte da queste domande il nuovo rapporto di Circular.co, piattaforma digitale che unisce domanda e offerta di materie prime seconde.

Il dossier affronta le complessità del settore della plastica riciclata, comprese le sfide per gli acquirenti, le dinamiche che frenano il passaggio alla sostenibilità, la normativa e il ruolo della tecnologia. 

La plastica al bivio

Il mercato della plastica vale attualmente quasi 600 miliardi di dollari e si prevede che crescerà fino a superare gli 800 entro il 2030. Senza il passaggio alla circolarità ci attendono conseguenze ambientali molto significative. Imprese e governi se ne rendono conto, e con la crescita del mercato aumenta anche la domanda di materie prime più sostenibili. Per ora, tuttavia, le aziende non riescono a raggiungere i loro obiettivi di riduzione della dipendenza dalla plastica vergine.

Le opportunità economiche del riciclo

Ci sono però una serie di buoni motivi per impegnarsi. I marchi che fanno affermazioni relative all’ambiente e alla responsabilità sociale crescono più velocemente di quelli che non lo fanno, dice Circular.co. La fonte per questa affermazione è un report di McKinsey, che rivela che coloro che investono in questi campi hanno registrato una crescita media del 28% negli ultimi cinque anni, rispetto al 20% di quelli che non lo hanno fatto. Disporre di dati affidabili sull’impronta di carbonio della catena del valore della plastica riciclata è una chiave importante. In effetti, aiuterebbe a sostenere degli impegni basati sulla trasparenza e a farne un valore.

Del resto, i driver per l’adozione di materiali più sostenibili comprendono l’aumento della domanda dei consumatori, la legislazione sempre più restrittiva, il miglioramento dell’economia per la plastica riciclabile e i progressi tecnologici nella selezione, lavorazione e approvvigionamento dei rifiuti.

Gli ostacoli: la volatilità del mercato e la qualità del prodotto

Restano però barriere piuttosto alte allo sviluppo in tempi ragionevoli dell’economia circolare della plastica. I prezzi cambiano frequentemente, minando le certezze per acquirenti e venditori interessati a investire a lungo termine e pianificare. I prezzi medi della plastica riciclata, secondo Circular.co, sono raddoppiati dal 2020 al 2021 e si sono dimezzati dal 2021 al 2022.

Sono problemi legati anche alla disponibilità, accessibilità e variabilità della materia prima seconda. Le aziende riferiscono costantemente che “non riescono a trovare la fornitura”, “la plastica riciclata è troppo costosa” e “troppo variabile” in termini di qualità. Le tecnologie che riducono le inefficienze e aumentano la trasparenza nelle informazioni giocheranno un ruolo chiave nella soluzione di questo triplice problema. Secondo il rapporto, il software guiderà le soluzioni più dell’hardware.

Dati trasparenti

I dati possono riguardare le specifiche di lavorazione di un materiale, i prezzi o l’impronta di carbonio. Fino ad ora, l’industria del riciclo non ha investito su strumenti digitali per raccogliere dati e consentire un processo decisionale facile e strategico a vari livelli della filiera. La trasparenza, secondo Circular.co, permette di costruire reti affidabili che connettono domanda e offerta, consolidando la prima e facendo crescere la seconda.