Il decreto italiano di recepimento della direttiva UE mette definitivamente fine alla commercializzazione delle pile a bottone con mercurio
(Rinnovabili.it) – Sulla testa dell’Italia pendeva una procedura d’infrazione delle norme europee, quelle inerenti il mancato recepimento della direttiva europea 56 del 2013 su pile, accumulatori e relativi rifiuti. A risolvere positivamente la situazione è oggi il nuovo decreto legislativo di attuazione che colma questa lacuna facendo proprie le indicazioni di Bruxelles.
Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Matteo Renzi e del Ministro dell’ambiente Gian Luca Galletti, lo ha approvato, in esame definitivo recuperando i mesi di ritardo accumulato. La direttiva del 2013 infatti doveva essere recepita entro il primo luglio 2015 al fine di estendere il più velocemente possibile il divieto di immissione sul mercato ad alcuni prodotti di comprovata tossicità.
Il provvedimento stabiliva specifici limiti temporali al divieto di immissione sul mercato di pile a bottone con un tenore di mercurio non superiore al 2 per cento in peso, fino al 1° ottobre 2015 e di pile e accumulatori portatili destinati ad essere utilizzati in utensili elettrici senza fili, fino al 31 dicembre 2016.
Con l’entrata in vigore del decreto italiano (anche se ha sulle spalle un ritardo di oltre 4 mesi) non sarà quindi più possibile commercializzarle.
Inoltre, si prevede, sempre in linea con la direttiva europea, un regime transitorio per posticipare al 31 dicembre 2016 la deroga relativa al divieto di immissione sul mercato delle pile e degli accumulatori portatili destinati ad essere utilizzati negli utensili elettrici senza fili. Una scelta questa che vuole consentire agli operatori economici dell’intera filiera di avere il tempo necessario per adeguarsi alle nuove tecnologie sostitutive. Altro punto determinante, lo stato deve provvedere affinché i produttori progettino apparecchi in modo tale che i rifiuti di pile e accumulatori siano facilmente rimovibili. Qualora tali rifiuti non possano essere prontamente rimossi dall’utilizzatore finale, la progettazione deve permettere che i rifiuti di pile e accumulatori siano prontamente rimovibili da professionisti qualificati indipendenti dai produttori.
Infine,il decreto stabilisce un termine di sei mesi per permettere ai produttori di conformarsi all’obbligo di fornire istruzioni sulla corretta rimozione dei rifiuti di pile e accumulatori ai professionisti qualificati indipendenti.