(Rinnovabili.it) – Un nuovo accordo fra Peugeot e SNAM (Société Nouvelle d’Affinage des Métaux) porterà l’azienda automobilistica francese ad aumentare le sue percentuali di riciclo delle batterie al litio e al nichel metallo idruro (NiMH) utilizzate dalle auto elettriche e ibride. L’azienda annuncia in un comunicato stampa questa nuova partnership, che aggiorna un patto siglato con SNAM già nel 2012, come parte del suo tentativo di ridurre il suo l’impatto ambientale.
SNAM sarà responsabile per la raccolta e il riciclo di batterie industriali ad alta tensione dalle reti di officine accreditate Peugeot e Citroën dalle loro concessionarie in Europa. L’intento è contribuire all’economia circolare rigenerando materie prime e altri materiali per quanto possibile. Secondo i calcoli di SNAM, sarà possibile riciclare fino all’80% del peso di questo genere di batterie, superando di gran lunga l’obiettivo minimo del 50% che la normativa europea prevede quando regola l’efficienza del riciclo.
I costruttori di auto e i governi considerano il litio la fonte energetica del futuro, e hanno cominciato a stringere alleanze per salvaguardare i propri interessi. Toyota e Mitsubishi hanno firmato accordi salati per sfruttare i depositi argentini, mentre il Giappone ha un abboccamento con il governo boliviano: gli fornirà aiuti economici in cambio di litio e altri metalli rari. Queste intese dovrebbero rafforzare i legami fra gli stakeholder, e garantire un prezzo stabile anche in aumento della domanda. Ma il prezzo del litio, triplicato dal 1960 al 2010, sarà influenzato da diversi fattori nei prossimi anni. Alcuni di essi, i più importanti, saranno la crescita della domanda nell’elettronica, l’impatto ambientale delle miniere, le relazioni geopolitiche e le nuove soluzioni di mobilità.
Il riciclo delle batterie al litio potrebbe diventare una necessità oltre che un business. Un ciclo chiuso di questo metallo potrebbe garantire una maggiore stabilità dei prezzi anche in caso di instabilità politiche. Quasi il 70% si trova in Argentina, Bolivia e Cile. E quando la concentrazione di un bene è tanto circoscritta, i rischi che il suo prezzo possa fluttuare aumentano.
Alcuni progetti di sviluppo delle tecnologie del riciclo sono già attivi in Europa, Stati Uniti e Giappone. Processi specializzati e impianti dedicati di piccola scala, vicini al costruttore automobilistico saranno lo scenario del futuro. L’unica incognita, ad oggi, restano gli impegni finanziari su questo settore di mercato. È ancora in buona parte inesplorato e richiederebbe investimenti a lungo termine che non sono in molti a sentirsi di fare. A quanto pare, Peugeot ha deciso di provarci.