L’esperimento della Flinders University apre alla possibilità di recuperare metalli preziosi in modo sostenibile
(Rinnovabili.it) – Basta una “scossa” per recuperare metalli preziosi dai rifiuti elettrici ed elettronici (RAEE). Lo ha scoperto un team di chimici della Flinders University, un Ateneo pubblico di Adelaide, in Australia. Con una scarica di elettricità sono riusciti a creare polimeri sostenibili che potrebbero migliorare il riciclo dei RAEE, l’estrazione di metalli preziosi e perfino funzionare come antimicrobici.
I chimici hanno applicato l’elettrochimica per innescare una reazione semplice e rapida attraverso cui creare i polimeri. La reazione può avvenire a temperatura ambiente, senza ingredienti aggiuntivi. In pratica, non richiede energia extra o sostanze chimiche pericolose.
L’esperimento, pubblicato sul Journal of the American Chemical Society, funziona così. La reazione inizia con una sostanza a basso costo chiamata trisolfuro: in pratica, una molecola organica contenente carbonio con tre atomi di zolfo al suo interno.
Quando un elettrone viene aggiunto tramite un passaggio di elettricità, gli atomi di zolfo in una molecola si legano a quelli di un’altra. Si innesca una reazione a catena, dalla quale si forma un politrisolfuro. Come suggerisce il termine, si tratta di una lunga molecola composta da unità ripetute, legate tra loro da atomi di zolfo. Con alcuni calcoli di meccanica quantistica, il team è stato in grado di capire esattamente come è cresciuto il polimero: “La polimerizzazione ha un intelligente meccanismo di autocorrezione – ha detto il coautore dello studio, Le Nhan Pham – Ogni volta che si verifica la reazione sbagliata, si inverte fino a quando avviene la reazione corretta, garantendo un polimero uniforme”.
Questo polimero può legarsi a metalli preziosi come l’oro. A questo punto quindi, gli scienziati hanno testato il politrisolfuro su miscele simili a quelle prodotte nell’estrazione dell’oro e nel riciclo dei rifiuti elettronici. Così, hanno scoperto che il polimero è capace di rimuovere il 97% dell’oro.Oltretutto, il politrisolfuro è riciclabile, perché può essere facilmente scomposto nei suoi blocchi costitutivi.