L’upcycling incontra i mobili fai-dai-te: grazie ad un nuovo processo scalabile nasce una nuova linea di arredamento votata all’economia circolare
Dalla startup Pentatonic l’upcycling che arreda
(Rinnovabili.it) – Erano vecchi cellulari, mozziconi di sigaretta, bottiglie di plastica, lattine. Ora sono tavoli, sedie, vassoi e bicchieri dalle linee moderne e minimaliste. Dietro l’incantevole trasformazione c’è la mano di Pentatonic, giovanissima startup britannica fondata nel 2017 con l’obiettivo di “trasformare radicalmente la cultura del consumo”. L’azienda, creata da Jamie Hall e Johann Boedecker, sta lavorando con un processo di stampaggio a iniezione appositamente modificato per trasformare i materiali di scarto in complementi di eco arredo. La tipologia di rifiuti che può essere impiegata nel processo è ampia.
“Selezioniamo i rifiuti in base alle loro proprietà e possibilità di applicazione, a seconda di quale prodotto, finitura o prestazione stiamo cercando”, spiegano i fondatori a Deezeen. “Quindi applichiamo questa tecnologia utilizzando un numero di passaggi precisi”.
E così dal PET delle bottiglie nascono filati sintetici, dal polipropilene dei tappi arrivano le strutture portante di tavoli e sedie, dallo schermo degli smartphone un cristallo antigraffio con cui creare bicchieri e ripiani. Ogni prodotto è curato sotto il profilo tecnologico e quello del design e a sua volta – come insegna la moderna dottrina dell’upcycling – è al 100% riciclabile non contenendo colle, resine o vernici tossiche. La tecnica di produzione incorpora alcuni dettami tecnologici dell’automotive che permettono di avere non solo un procedimento scalabile ma anche “locale” mediante l’approvvigionamento di materia prima seconda direttamente nelle vicinanze dell’impianto.
I pezzi composti sono progettati per essere semplici da costruire (possono essere assemblati in casa senza bisogno di alcun utensile), per essere modulari e intercambiabili. Inoltre, a ogni componente viene assegnato un numero di identificazione univoco che indica la data di fabbricazione e la posizione, il tipo di rifiuti utilizzati e la loro provenienza. Ad esempio, per realizzare una sedia sono in media necessarie 96 vecchie bottiglie d’acqua, 43 flaconi di detersivo, la suola di una scarpa e 28 lattine di alluminio.
“Attraverso Pentatonic stiamo cercando di trasformare radicalmente la cultura del consumo”, ha affermato Hall. “Il nostro è un modello circolare: acquistiamo i nostri prodotti dai nostri consumatori per riciclarli in nuovi prodotti”.
Secondo il Telegraph , la società ha ricevuto 4,3 milioni di sterline di finanziamento che verranno utilizzati per scalare le operazioni della società sia nel Regno Unito che in Europa. La prima collezione di mobili da riciclo debutterà formalmente al London Design Festival di quest’anno.