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Passo avanti nella creazione di materiali termoplastici e termoindurenti riciclabili

materiali termoplastici e termoindurenti riciclabili
Foto di Adrien Converse su Unsplash

I nuovi materiali termoplastici e termoindurenti riciclabili mantengono le proprietà utili ma possono essere ulteriormente ottimizzati

(Rinnovabili.it) – Un team di scienziati britannici ha fatto un passo avanti nel rendere i materiali termoplastici e termoindurenti facili da riciclare. Il loro metodo apre possibilità nuove per migliorare la sostenibilità di gomme, gel, adesivi e vernici.

I materiali termoplastici e termoindurenti si ottengono mettendo insieme due tipi di plastica costituiti da lunghe catene polimeriche. I primi, come dice la parola, possono essere riscaldati ad alte temperature, versati in uno stampo e raffreddati per ottenere la forma desiderata. Successivamente, si possono fondere e riplasmare. Se allungati o sottoposti a stress, tuttavia, si rompono. Al contrario, le plastiche termoindurenti sono composte da polimeri con struttura a rete, che le rendono resistenti e flessibili. Sfortunatamente, però, quando questi due materiali vengono combinati, aumenta la complessità del riciclo. Se vengono riscaldati, infatti, si bruciano anziché sciogliersi. 

I ricercatori dell’Università di Bath e dell’Università del Surrey hanno trovato una soluzione. Il team britannico ha sviluppato un processo per introdurre legami degradabili nei polimeri termoindurenti, così da renderli più facilmente riciclabili.

La loro ricerca, pubblicata su Polymer Chemistry, ha visto la realizzazione di una serie di gel polimerici con legami fragili, poi incorporati in diverse parti della struttura reticolare. I test svolti sul composto hanno valutato se le proprietà cambiavano dopo che il gel veniva degradato e riformato. I gel con legami fragili nelle catene polimeriche hanno mantenuto le loro proprietà molto bene. L’incorporazione delle unità degradabili non ha avuto infatti un impatto significativo sulle proprietà meccaniche rispetto al gruppo di controllo, composto da polimeri termoindurenti non degradabili.

L’obiettivo dei ricercatori è ora ottimizzare il procedimento. Intendono creare una mappa delle posizioni migliori in cui introdurre questi legami più fragili. Poi tenteranno di applicare questo sistema ad altri polimeri utilizzati in commercio, come adesivi, sigillanti ed elastomeri.

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