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Passare a una edilizia circolare riduce le emissioni del 75%

Secondo McKinsey, entro il 2050 i gas serra delle costruzioni possono essere drasticamente ridotti investendo in edilizia circolare

edilizia circolare
Foto di Scott Blake su Unsplash

La transizione verso una edilizia circolare sarebbe anche economicamente profittevole

(Rinnovabili.it) – Le emissioni di anidride carbonica del settore edile potrebbero essere ridotte fino al 75% entro il 2050. Come? Passando ad un modello di edilizia circolare, che oggi ancora stenta a partire. Ma risparmiare 4 gigatonnellate di gas serra è un obiettivo che fa gola ad un settore che contribuisce in maniera sensibile al cambiamento climatico. Per questo i nuovi dati, contenuti nel rapporto pubblicato ieri da McKinsey in collaborazione con il World Economic Forum, stanno facendo il giro delle scrivanie ai piani alti dell’industria.

Anche perché non c’è solo il lato ecologico, ma anche una possibilità di ritorno economico. Un’edilizia circolare, nel vero senso della parola, potrebbe portare profitti annui fino a 46 miliardi di dollari entro il 2030 e 360 ​​miliardi di dollari entro il 2050

L’autore dello studio, Sebastian Reiter, ha spiegato che “il settore delle costruzioni è cruciale per ridurre le emissioni di gas serra a lungo termine. Un terzo del consumo di materiali e il 26% delle emissioni globali di anidride carbonica provengono da qui. Allo stesso tempo, il comparto impiega il 7% delle persone a livello globale e rappresenta il 13% della produzione economica”.

Secondo il rapporto, il riciclo delle materie prime, la cattura e lo stoccaggio del carbonio e il suo riutilizzo dovrebbero contribuire al 40% circa di questa riduzione entro il 2030. Il rapporto considera il potenziale di riduzione dei gas serra e di guadagno netto di valore per sei materiali da costruzione: cemento e calcestruzzo, acciaio, alluminio, plastica, vetro e gesso. Portare un approccio circolare nel settore del cemento è l’azione con maggior potenziale di creazione di valore tra i materiali. Il guadagno netto stimato solo per il cemento vale 10 miliardi di dollari al 2030 e 122 miliardi al 2050.

Per gli altri materiali, comunque, incrementare la progettazione finalizzata al riutilizzo, l’uso di combustibili alternativi e di materiali riciclati è imperativo e può contribuire a trasformare il settore in maniera permanente e sostenibile.