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Segatura e ultrasuoni possono rilanciare la produzione di parti di auto riciclate

Un progetto di recupero della lignina in Regno Unito potrebbe spingere l’industria automobilistica a investire in parti di auto riciclate

parti di auto riciclate
Foto di Anna Evans su Unsplash

Le parti di auto riciclate sarebbero fatte da lignina ottenuta dalla biomassa in modo ecologico

(Rinnovabili.it) – Presto l’industria dell’automotive potrebbe essere in grado di produrre parti di auto riciclate, almeno per quanto riguarda gli interni. Lo studio di soluzioni più ecologiche nel settore si dirama in tante direzioni. In Uk, ad esempio, un consorzio guidato da Sonichem, azienda specializzata in tecnologia sostenibile, ha ottenuto un finanziamento pubblico di circa 700 mila euro per accelerare lo sviluppo della sua tecnologia a ultrasuoni. Il progetto mira a utilizzare questa soluzione per convertire la segatura proveniente dalla biomassa forestale in lignina di alta qualità. Di qui sarebbe possibile sostituire parte dei materiali petrolchimici utilizzati dall’industria automobilistica.

La tecnologia Sonichem, infatti, è in grado di convertire in modo efficiente biomasse ligno-cellulosiche in cellulosa, zuccheri e lignina utilizzando ultrasuoni per rompere i legami chimici. Il progetto coinvolge una serie di partner tra cui CPI, Scott Bader, NCC, SHD Composites e Polestar. CPI supporterà lo scale-up della tecnologia, Scott Bader svilupperà resine composite sostenibili, mentre NCC, SHD Composites e Polestar esploreranno le applicazioni per interni automobilistici.

Il riciclo a ultrasuoni può essere la svolta

Il progetto fa parte di una strategia complessiva del governo britannico sui materiali industriali sostenibili. L’obiettivo generale è ridurre la dipendenza dai materiali compositi importati. Il finanziamento consentirà al consorzio di stabilire una filiera della lignina nel Regno Unito, accelerando la formulazione di plastiche e resine sostenibili. 

Se si rivelerà economicamente fattibile, il progetto potrebbe sbloccare opportunità interessanti. L’idea è infatti offrire all’industria automobilistica alternative sostenibili alla plastica petrolchimica. Finora, però, molte sperimentazioni promettenti non sono poi decollate. Come spiega Sonichem, “le tradizionali tecnologie di bioraffinazione non stanno raggiungendo il loro pieno potenziale, poiché sono inefficienti e producono lignina degradata e chimicamente alterata, scoraggiandone l’adozione”. Qui l’ambizione è invece arrivare a sostituire non solo alcune componenti minori, ma gran parte degli interni delle auto. Sedili compresi. Perfino tutta la plastica di cui sono fatti i contenitori delle componenti meccaniche nel cofano potrebbe essere rimpiazzata.