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Il nuovo pacchetto Economia Circolare per rendere i beni UE sostenibili

pacchetto Economia Circolare
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Il secondo pacchetto Economia Circolare guarda lontano

(Rinnovabili.it) – Beni più durevoli, affidabili e aggiornabili ma anche riparabili, più facili da riciclare ed efficienti dal punto di vista energetico e delle risorse. Questo quanto chiede il progetto normativo presentato oggi dalla Commissione europea. La proposta è parte del nuovo pacchetto Economia Circolare, un insieme di misure pensate dall’Esecutivo per rendere produzione e consumi più leggeri per l’ambiente. E possibilmente anche per le tasche dei cittadini. Con l’obiettivo ultimo di disaccoppiare l’economia comunitaria dalla dipendenza energetica e delle risorse, rendendola al contempo più resiliente agli shock esterni.

“È ora di porre fine al modello del ‘prendere, creare, rompere e gettare via’ che è così dannoso per il nostro pianeta, la nostra salute e la nostra economia”, ha commentato Frans Timmermans, vicepresidente esecutivo del Green Deal europeo. “Le proposte di oggi garantiranno che in Europa vengano venduti solo i prodotti più sostenibili. Consentono ai consumatori di risparmiare energia, riparare e non sostituire i prodotti rotti e fare scelte ambientali intelligenti quando ne acquistano di nuovi”.

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Il ruolo dell’ecodesign

 Elemento principale del nuovo pacchetto economia circolare, la proposta di regolamento sulla progettazione ecocompatibile dei prodotti sostenibili. L’obiettivo del provvedimento è di ridurre l’impatto su ambiente e clima di tutti i beni fisici immessi sul mercato o messi in servizio. Attualmente esistono già alcune norme settoriali dell’UE per rendere i prodotti più ecologici e più efficienti dal punto di vista energetico. Ma la Commissione vuole ampliare il più possibile la gamma regolamentata, escludendo per ora solo il settore degli alimenti, dei mangimi e dei medicinali. Per definire un piano d’azione, l’Esecutivo avvierà una consultazione pubblica sulle prime categorie da regolamentare, tra cui potrebbero rientrare tessili, mobili, materassi, pneumatici, detersivi, vernici, lubrificanti, nonché prodotti intermedi come ferro, acciaio e alluminio.

Per ogni bene saranno definiti dei requisiti di sostenibilità e dei requisiti di informazione specifici che garantiscano ai consumatori di conoscerne l’impatto ambientale. E ognuno avrà un passaporto digitale che, strumento informativo in grado, ad esempio,  di semplificare la riparazione e il riciclo dei prodotti o di tener traccia delle sostanze problematiche lungo la catena di approvvigionamento. In maniera simile all’etichetta energetica, le informazioni su prodotti potrebbero anche assumere la forma di “classi di prestazione” – ad esempio da “A a G” – per facilitare il confronto. La proposta incentiva inoltre i prodotti sostenibili e consente di fissare criteri obbligatori per gli appalti pubblici verdi.

Piano energy label 22-24 

Nel pacchetto Economia Circolare 2022 Bruxelles ha anche adottato un piano di lavoro per l’ecodesing e l’etichettatura energetica 2022-2024 per coprire i nuovi prodotti legati all’energia ed aggiornare quelli già regolamentati. Si tratta ovviamente di misura transitoria in attesa che il nuovo regolamento entri in vigore. Il piano è dedicato all’elettronica di consumo, in particolare a smartphone, tablet e pannelli solari, il cui flusso di rifiuti appare oggi in rapida crescita. Ma valuterà anche una serie di nuovi gruppi di prodotti come i corpi riscaldanti a bassa temperatura e i caricabatterie per veicoli elettrici.

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Tessili sostenibili e circolari

L’esecutivo UE ha definito anche la nuova strategia per i tessili sostenibili e circolari. Il documento contiene azioni concrete per garantire che entro il 2030 i prodotti tessili immessi sul mercato dell’UE siano duraturi e riciclabili, realizzati il più possibile con fibre riciclate, privi di sostanze pericolose e prodotti in rispetto dei diritti sociali e dell’ambiente. Le misure specifiche includeranno requisiti di progettazione ecocompatibile, informazioni più chiare, un passaporto digitale e un regime obbligatorio di responsabilità estesa del produttore. Previsti anche interventi per contrastare il rilascio involontario di microplastiche, garantire l’accuratezza delle dichiarazioni ecologiche e promuovere modelli di business circolari, compresi i servizi di riutilizzo e riparazione.

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