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Obiettivi di riciclaggio, pubblicata la prassi di riferimento UNI

Obiettivi di riciclaggio, pubblicata la prassi di riferimento UNI
Fonte Unsplash

Pubblicata la nuova edizione della prassi di riferimento UNI/PdR 132:2025 utile per la rendicontazione per il calcolo degli obiettivi di riciclaggio dei quantitativi dei rifiuti urbani: dalla raccolta fino al conferimento agli impianti di trattamento. Come di consueto, anche l’edizione 2025 del documento, è stato realizzato da Utilitalia, la Federazione delle imprese idriche, ambientali ed energetiche, che ne ha curato la revisione coinvolgendo nel gruppo di lavoro ISPRA, il Consorzio Italiano Compostatori, i principali operatori e associazioni del settore, oltre a CONAI e i consorzi di filiera.

Quali sono le novità di Uni2025?

Il nuovo documento introduce le regole di certificazione di parte terza con marchio UNI e la rivisitazione della parte dedicata agli indicatori del riciclaggio del rifiuto organico: la prassi consente monitoraggio e verifica dei dati per la rendicontazione degli obiettivi europei, che vanno a beneficio dell’intera filiera, e si devono effettuare, seguendo le procedure individuate dai regolamenti UE e dalle decisioni di esecuzione e linee guida tecniche.
Gli operatori della filiera potranno ottenere la certificazione di parte terza dei flussi di materiali provenienti dalla raccolta differenziata e dare evidenza del loro corretto trattamento a tutti gli stakeholder, in un’ottica di trasparenza e di applicazione delle migliori pratiche. Si tratta di uno strumento di miglioramento continuo per tutte le fasi di controllo e di monitoraggio dei dati a beneficio dell’intera filiera, inclusi gli impianti di trattamento, i consorzi obbligatori, gli enti di controllo e le Autorità di settore

Obiettivi per il 2025

Gli obiettivi vanno fissati sull’effettivo recupero di quanto raccolto e non più sulla sola raccolta differenziata, inoltre per il 2025 si dovrà usare il nuovo metodo di calcolo che risale al 2019, fissato dalla Commissione europea; un criterio che tiene in considerazione la percentuale di riciclo di tutti i materiali sul totale dei rifiuti urbani, secondo il quale nel 2023 eravamo appena sopra al 50%, per cui si richiede uno step successivo del 5% in due anni.

Evoluzione della normazione


Questa nuova edizione della prassi è la conferma della capacità della normazione tecnica volontaria di adattarsi alla veloce evoluzione di temi nuovi, ancora molto fluidi, ma non per questo da lasciare scorrere senza riferimenti che ne indirizzino positivamente lo sviluppo”, dichiara il Presidente di UNI Giuseppe Rossi. E’ l’espressione del miglioramento continuo che dimostra la capacità di autocritica e la consapevolezza che lo ‘stato dell’arte’ formalizzato nei documenti di normazione non è immutabile, anzi deve mettersi sistematicamente in discussione per poter continuare a rappresentare la migliore risposta alle domande del sistema economico e sociale”.

“Con questa revisione – commenta il Presidente di Utilitalia, Filippo Brandolini – la Federazione continua nel proprio impegno per offrire al settore nella sua interezza un punto di riferimento certo per raggiungere un obiettivo fondamentale della funzione di servizio pubblico delle imprese associate: dare evidenza di quanto l’impegno dei cittadini per una corretta gestione dei propri scarti è supportato da una corretta raccolta e da un modello industriale di gestione, in grado di garantire un effettiva seconda vita ai rifiuti nel rispetto della gerarchia gestionale nel percorso verso il raggiungimento degli obiettivi europei. Per Utilitalia è inoltre motivo di soddisfazione continuare la proficua collaborazione con UNI, ente di comprovata competenza tecnica e scientifica, e ringraziamo tutti i soggetti e le imprese associate che hanno collaborato”.

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