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Nel mondo il riciclo dei RAEE non tiene il passo della produzione di rifiuti

riciclo dei raee

Foto di Jonathan Borba su Unsplash

riciclo dei raee
Foto di Jonathan Borba su Unsplash

Il rapporto dell’Istituto di ricerca delle Nazioni Unite sul riciclo dei RAEE mostra uno scenario grave

(Rinnovabili.it) –  Non è una novità che il riciclo dei RAEE proceda più a rilento dell’accumulo dei rifiuti stessi. Ma come l’hanno raccontata i ricercatori delle Nazioni Unite fa impressione. Produciamo talmente tanti di questi scarti che potremmo farci il giro dell’equatore. E il riciclo perde terreno. Nel 2022 i ricercatori calcolano una generazione di 62 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici, contenenti metalli preziosi come rame e oro. Ma solo il 22% di questi rifiuti viene correttamente gestito

Da dove arriva questa montagna di RAEE? Secondo il dossier dell’UNITAR, L’Asia produce la metà dei rifiuti, dove pochi paesi hanno leggi sul settore o obiettivi di raccolta. I tassi di riciclo e raccolta superano il 40% in Europa, dove la produzione di rifiuti pro capite è più alta: quasi 18 kg.

L’impatto maggiore sulle persone più povere

L’accumulo dei RAEE presenta rischi ambientali e per la salute umana, ma per molti nei paesi in via di sviluppo, raccogliere e vendere rifiuti elettronici è un modo per guadagnare. Così le persone più indigenti si trovano anche ad essere le più esposte a dispositivi che possono contenere sostanze nocive. Gli impianti di riciclo offrono un’alternativa più sicura, ma sono necessarie leggi e infrastrutture adeguate.

I ricercatori sottolineano l’importanza di affrontare questo problema con normative valide per incentivare la raccolta e il riciclo. Occorre anche fornire supporto e formazione ai lavoratori informali del settore dei rifiuti. 

“Il riciclo dei RAEE non soddisfa più dell’1% della domanda di terre rare”, si è rammaricato Kees Baldé, primo autore del rapporto . “In poche parole, il business as usual non può continuare. Questo nuovo rapporto rappresenta una richiesta immediata di maggiori investimenti nello sviluppo delle infrastrutture, di una maggiore promozione della riparazione e del riutilizzo, di un rafforzamento delle capacità e di misure per fermare le spedizioni illegali di rifiuti elettronici. E l’investimento si ripagherebbe ampiamente”.

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