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Natale 2022: in 8 case su 10 trionfa il riciclo degli avanzi

riciclo avanzi
via depositphotos.com

Otto persone su dieci tra quelle che stanno leggendo questo articolo lo sanno bene: gran parte del cibo destinato alla cena della Vigilia e al pranzo di Natale si è trasformato in avanzi, dando il via al riciclo che condurrà le famiglie italiane a risparmiare fino al cenone di Capodanno.

Cresce la sensibilità contro gli sprechi degli italiani, secondo un’indagine Coldiretti/Ixe’ nel 77% dei casi i pasti dei prossimi giorni saranno composti dagli avanzi delle festività: solo il 9% delle famiglie ha dichiarato di non produrre avanzi, invece mentre l’1% li getta direttamente in pattumiera, il 2% ha deciso di donarli in beneficenza. 

Per l’11% delle famiglie, infine, parte delle pietanze è finita in congelatore e verrà riutilizzata prossimamente. 

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8 famiglie su 10 destinano gli avanzi dei pasti di Natale al riciclo

Per i pasti di queste feste abbiamo trascorso in cucina in media 2,8 ore a testa, spendendo 2,7 miliardi per arricchire i nostri banchetti con carne (compresi i salumi) e pesce, ai quali abbiamo destinato 950 milioni, e bevande come spumante, vino, analcolici ma anche super alcolici, che hanno richiesto 550 milioni; a panettone, pandoro e dolci tipici locali abbiamo dedicato 300 milioni; altri 550 milioni sono stati spesi tra ortaggi, conserve e frutta fresca e secca, mentre per il pane e la pasta sono bastati 200 milioni e 190 per uova e formaggi.

Spese incidenti nei bilanci familiari, dunque la lotta agli sprechi è stata una priorità largamente condivisa. Se la tradizione impone tavole luculliane, la nuova sensibilità ambientale e una particolare attenzione etica hanno portato gli italiani a destinare al riciclo una mole abbastanza importante di avanzi dei pasti di Natale.

Come destinare gli avanzi di Natale al riciclo in maniera efficace

Coldiretti ha proposto una serie di consigli per guidarci in un riciclo efficace degli avanzi di Natale: si tratta di una serie di buone pratiche che a volte ci riportano alla saggezza familiare e ai consigli della nonna, ma che è sempre utile tenere a mente.

Il cibo, ad esempio, non va riposto in frigo quando è ancora caldo; una volta giunti nei nostri frigoriferi, i tupperware non vanno ammassati o sarà complicato che il freddo circoli per garantire una conservazione efficace. Le pietanze più deperibili vanno conservate nella parte bassa del frigo; se sono molte, è più funzionale dividerlo in piccole porzioni in modo da consumarle in quantità più gestibili. 

E gli avanzi del pranzo di Natale che vengono congelati?

Le diverse tradizioni regionali assegnano il primato del pranzo di Natale a pietanze differenti, ma inevitabilmente in gran parte dei casi il loro destino è divenire avanzi il cui riciclo avviene con la conservazione in freezer. Come consumarli al meglio? 

Possono essere scongelati di certo in microonde o sul vapore di una pentola, ma, come spesso avviene, la pratica più salutare è quella più lenta: scongelare in frigo consente di rendere più costante il passaggio da una temperatura all’altra. 

Quando scongeliamo delle pietanze è importante che siano consumate entro 24 ore evitando tassativamente di congelarle nuovamente. Allo stesso modo, avverte Coldiretti, gli avanzi riscaldati una volta non possono esserlo nuovamente. 

Se scaldiamo avanzi di minestre, sughi e salse non consumati nei giorni di Natale, le norme di un corretto riciclo alimentare ci dicono che è bene che vengano fatte bollire. In generale, qualunque piatto conservato va portato a una temperatura di almeno 70 gradi prima di essere consumato così da evitare il rischio di batteri.  Meglio conservare in vetro, magari con barattoli a chiusura ermetica o, se si dispone di strumenti efficaci, sottovuoto. 

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Dal riciclo alla trasformazione: così gli avanzi di Natale divengono nuove pietanze

C’è chi invece, spiega Coldiretti, dà agli avanzi dei pasti di Natale una seconda vita nel riciclo, trasformandoli in nuovi piatti. Ci sono le soluzioni più semplici quali polpette, polpettoni o tartare, ma anche frittate di verdure o pasta o ratatouille. 

Se casa è ancora invasa di noci, nocciole e frutta secca, un’alternativa di riciclo è la caramellizzazione per trasformarle in torrone.

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