La Ford Design Challenge ha coinvolto 10 designer nella progettazione di capi fatti con tessuti di riciclo, tra cui quello dei sedili di auto a fine vita
(Rinnovabili.it) – Cosa hanno in comune la moda e le auto a fine vita? Parecchie cose, se si pone la domanda a Ford. La casa automobilistica americana ha sfidato, nell’ambito dell’EcoChic Design Award 2014/2015, dieci designer emergenti a creare capi da un mix di rifiuti tessili, utilizzando anche il suo rivestimento dei sedili eco-friendly. Il concorso si tiene in collaborazione con Redress, l’organizzazione no-profit del tessile di Hong Kong: la Ford Design Challenge ha l’obiettivo di mettere in evidenza l’importanza del pensiero sostenibile sia nella moda che nelle industrie automobilistiche.
La malese Veronica Lee e la svedese Amandah Andersson hanno prodotto il look vincente: cappotto e vestito ispirati alle impalcature di bambù del Consiglio legislativo di Hong Kong.
Sfruttando la tavolozza dei colori terrosi dei tessuti adoperati da Ford per i sedili (che derivano in parte, a loro volta, da bottiglie di plastica usate), la squadra sovrapposto diverse texture per creare l’effetto elegante.
«Ci congratuliamo con questi designer in erba per aver svolto con successo il compito impegnativo di creare abiti di moda a partire da un materiale tecnico come il tessuto ricavato dai sedili dell’auto», ha detto Emily Lai, responsabile del colore e dei materiali di design di Ford Asia-Pacifico.
Più dell’80 per cento dell’impatto ambientale di un prodotto è stabilito durante la fase di progettazione, secondo Lai: «I progettisti hanno il potere di influenzare l’impatto ambientale, attraverso i loro disegni, e possono ridurlo al minimo attraverso l’uso creativo di materiali e di altre innovazioni. Tutte le realizzazioni che abbiamo visto sono esempi di questo modo di pensare».
«Ridurre i rifiuti in discarica è una delle sfide più importanti per il pianeta – ha aggiunto Christina Dean, fondatrice e amministratore delegato di Redress – Il Redress Forum: Ford Design Challenge è stata una grande dimostrazione di come il design thinking sostenibile sia importante per la moda come lo è per l’industria automobilistica».