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Mescolando macerie e CO2 dall’aria si ottiene un calcestruzzo riciclato sostenibile

calcestruzzo riciclato sostenibile
via depositphotos.com

L’esperimento apre una “miniera urbana” per il calcestruzzo riciclato sostenibile

Si moltiplicano gli esperimenti in tutto il mondo per ottenere calcestruzzo riciclato sostenibile. Stavolta tocca all’Università di Tokyo, che fa un passo avanti sviluppando una tecnica innovativa. Essa consente di trasformare il calcestruzzo di edifici demoliti e l’anidride carbonica presente nell’aria in nuovi blocchi abbastanza resistenti da essere utilizzati nella costruzione di case. Il processo prevede la macinazione del vecchio calcestruzzo in polvere, la sua reazione con CO2, la pressurizzazione a strati in uno stampo e, infine, il riscaldamento per formare i nuovi blocchi. 

Questa tecnica offre una soluzione sostenibile che permette di riciclare materiali edili esistenti e, allo stesso tempo, di intrappolare CO2. Un contributo positivo che il settore edilizio può dare alla riduzione dei gas serra. I blocchi ottenuti potrebbero teoricamente essere riutilizzati all’infinito attraverso lo stesso processo. Fatto che, secondo i ricercatori, trasforma il settore delle demolizioni in una sorta di “miniera urbana” per la creazione di nuovi edifici. I risultati dello studio giapponese sono stati pubblicati sul Journal of Advanced Concrete Technology.

La scoperta viene da un progetto denominato C4S (Calcium Carbonate Circulation System for Construction). A portarlo avanti è il Dipartimento di Architettura dell’Università di Tokyo. Inizialmente, i ricercatori avevano sviluppato un tipo di calcestruzzo capace di ridurre i gas serra e riutilizzare i rifiuti dell’industria edile, creando un materiale durevole chiamato calcestruzzo di carbonato di calcio. Tuttavia, i blocchi prodotti inizialmente erano piccoli. Con i recenti progressi, sono riusciti a creare mattoni più grandi e resistenti abbastanza da essere utilizzati in costruzioni regolari. Per ottenere questi miglioramenti, la carbonatazione della polvere delle macerie è stata accelerata rispetto al naturale processo di reazione tra CO2 e componenti del calcestruzzo. A questo step ne segue uno di pressurizzazione e riscaldamento del carbonato di calcio in polvere per ottenere degli strati. Ciò migliora la resistenza dei blocchi. La speranza è che l’innovazione possa contribuire a un’economia circolare e alla neutralità carbonica. Specialmente in paesi come il Giappone, dove le riserve di calcare, essenziali per il cemento Portland, sono limitate.

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