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I mattoni da materiali di scarto possono rendere l’edilizia sostenibile

Il laboratorio di chimica Chalker Lab dell’Università di Flinders, in Australia, ha realizzato uno studio per la costruzione di mattoni da materiali di scarto per abbattere le emissioni del settore edilizio.

Mattoni da materiali di scarto: un altro passo verso l’economia circolare
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Olio da cucina, zolfo e diciclopentadiene (DCPD) per i nuovi mattoni da materiali di scarto

(Rinnovabili.it) – Costruire mattoni da materiali di scarto aprirà la strada a un’edilizia maggiormente sostenibile: ne sono convinti i ricercatori del Flinders Chalker Lab in Australia. Il gruppo di chimici organici sta cercando alternative meno costose e con meno impatti ambientali della cottura dei mattoni e della produzione di malta e cemento, concentrandosi sull’utilizzo di materie prime a basso costo per realizzare elementi di costruzione che però garantiscano la resistenza dei mattoni tradizionali. Dal loro studio è derivata la produzione di mattoni da materiali di scarto che si tengono insieme grazie a una reazione chimica, senza bisogno dell’utilizzo di sostanze incollanti.

Con i mattoni da materiali di scarto l’edilizia va verso l’economia circolare

I blocchi in polimeri leggeri realizzati dal team di scienziati sono composti da materie prime a basso costo, e non richiedono l’utilizzo di malta o altre sostanze adesive. Lo studio ha monitorato la resistenza del materiale di scarto utilizzato e verificato come i mattoni prodotti possano essere utilizzati per la costruzione. Secondo il docente di chimica Justin Chalker è fondamentale in questo momento abbattere le emissioni rappresentati dal settore delle costruzioni: la produzione di ferro, cemento e acciaio rappresenta il 15% delle emissioni globali di CO2 e la ricerca è tenuta a impegnarsi per abbassare queste cifre.

Proprio per questo ha impegnato le attività del proprio laboratorio alla definizione della formula perfetta per realizzare mattoni da materiali di scarto: “In questo studio abbiamo testato un nuovo tipo di mattone che possiamo fare dai rifiuti di olio da cucina, mescolato con zolfo e diciclopentadiene (DCPD). Sia lo zolfo che il DCPD sono sottoprodotti della raffinazione del petrolio. La nostra ricerca fa parte di uno sforzo più ampio per muoversi verso un ambiente costruito sostenibile”.

Una ricerca che è solo agli inizi

Il Chalker Lab è una struttura del College of Science and Engineering della Flinders University. Il team di ricercatori che ne conduce le attività ha collaborato, nel corso della ricerca, con Clean Earth Technologies.

I loro risultati hanno meritato la copertina di un numero speciale dedicato alla Sostenibilità della rivista Macromolecular Chemistry and Physics: nell’inserto il team ha illustrato gli ultimi sviluppi del proprio studio, come gli esiti dei test sulle proprietà meccaniche dei mattoni e i tentativi di renderli più resistenti con riempitivi in fibra di carbonio.

Uno dei ricercatori associati che hanno lavorato al progetto, Maximilian Mann, ha spiegato i vantaggi di incollaggio della produzione di mattoni da materiali di scarto: il legame zolfo-zolfo consente di non utilizzare la malta: “L’incollaggio in questo nuovo processo catalitico è molto forte, producendo un materialesostenibile con la propria malta che potenzialmente semplificherà la costruzione”.