Rinnovabili

Sulle materie prime critiche serve un’Europa riciclona

Materie prime critiche: il Consiglio spine sul riciclo
Il gallio, uno dei minerali inseriti nella lista delle materie prime critiche UE, fonde a meno di 30 gradi. Via depositphotos.com

Bruxelles aveva presentato la sua proposta sulle materie prime critiche a marzo

(Rinnovabili.it) – L’Europa deve alzare ancora di più l’asticella dell’ambizione sulle materie prime critiche. Gli obiettivi, già elevati, proposti dalla Commissione UE non sono abbastanza: bisogna puntare di più sull’autonomia del continente per lavorazione e soprattutto per il riciclo. È quanto chiedono i Ventisette alla vigilia dei negoziati finali con l’Europarlamento.

Con il Critical Raw Materials Act, l’UE prova a non restare indietro nella transizione e si vuole assicurare sia un’adeguata fornitura, sia maggiore sicurezza e controllo sulla value chain, di alcune decine di metalli e minerali indispensabili per le rinnovabili, i veicoli elettrici, la digitalizzazione. La proposta incorpora anche aspetti fortemente politici come l’obbligo di non dipendere per oltre il 65% da un unico fornitore per ogni singolo elemento (l’obiettivo è chiaramente limitare la dipendenza dalla Cina).

Più riciclo per le materie prime critiche

Cosa chiede il Consiglio, nello specifico? Innanzitutto, ritocca al rialzo le soglie stabilite dall’esecutivo UE: le materie prime critiche consumate in UE devono provenire per il 40-50% (invece di un massimo del 40%) da processi di lavorazione che avvengono in Europa, e per il 15-20% (invece di un massimo del 15%) da materie provenienti da riciclo effettuato nel continente.

Poi c’è un passaggio sulla lista di quelle che sono considerate critical raw materials. La Commissione l’ha aggiornata portando il totale a 34 minerali, di cui 16 sono anche identificati come di importanza strategica: materiali ritenuti particolarmente indispensabili e su cui bisogna raggiungere un livello alto di autonomia in tempi brevi. Il Consiglio propone di aggiungere anche la bauxite, l’ossido di alluminio e l’alluminio e di rivedere l’elenco con più frequenza (3 anni invece di 4).

L’altro grande capitolo su cui interviene il Consiglio è quello del riciclo. I Ventisette propongono di rafforzare la proposta della Commissione rendendo più solide le misure nazionali su sostenibilità e circolarità. Ad esempio aumentando il riuso dei prodotti con un alto potenziale per il recupero di materie prime, incentivando il recupero di materie prime critiche dai rifiuti e identificando gli impianti che possono svolgere questa attività.  

Exit mobile version