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Il picco nell’estrazione di materie prime critiche può arrivare già tra 10 anni

Accelerando il processo verso la circolarità delle materie prime critiche saremmo in grado di fermare l’estrazione mineraria prima del 2050

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Foto di MiningWatch Portugal su Unsplash

Come cogliere appieno i benefici della circolarità per le materie prime critiche

Anche se la domanda di batterie è in forte crescita, le forze congiunte di efficienza, innovazione e circolarità sono all’opera. E porteranno al picco della domanda di materie prime critiche estratte entro un decennio. Potrebbero persino evitare l’estrazione di nuovi minerali entro il 2050. 

Lo afferma il Rocky Mountain Institute, nella nuova pubblicazione “The Battery Mineral Loop”. L’istituto del Colorado delinea una strategia completa per rispondere alla crescente domanda di materie prime critiche. Sostiene che i progressi già in corso ci permettono di passare dall’estrazione lineare a un modello circolare, con benefici per il clima, la sicurezza, l’equità, la salute e la ricchezza.

Il cambiamento è già in atto, spiegano gli esperti. Senza i miglioramenti degli ultimi dieci anni nella composizione chimica, densità energetica e riciclo, la domanda di litio, nichel e cobalto sarebbe del 60-140% superiore a quella attuale. Continuare su questa strada significa raggiungere il picco della domanda di minerali vergini per batterie a metà degli anni 2030.

Cosa dobbiamo fare per evitare l’estrazione di materie prime critiche?

Il trend si può accelerare attraverso sei soluzioni chiave. Occorre sviluppare nuove chimiche per batterie, renderle più dense dal punto di vista energetico, riciclare il contenuto minerale, estendere la vita utile, migliorare l’efficienza dei veicoli e l’efficienza della mobilità. Agendo in queste direzioni, il RMI sostiene che possiamo raggiungere una domanda di minerali netta zero negli anni 2040.

A quel punto, le batterie a fine vita diventeranno la nuova fonte di minerali, limitando la necessità di estrazione. Le nostre riserve conosciute di litio, cobalto e nichel sono il doppio del fabbisogno totale di minerali vergini previsto e i progetti minerari annunciati sono già sufficienti a soddisfare quasi tutta la domanda di materie prime critiche vergini.

La speranza di un’indipendenza energetica

Se accelerassimo i progressi, come da scenario del RMI, basterebbe estrarre solo 125 milioni di tonnellate cumulative di minerali per batterie. Questa quantità è 17 volte inferiore a quella del petrolio che estraiamo e processiamo per il trasporto stradale ogni anno. E, stando ai prezzi attuali delle materie prime, è anche 20 volte più economica.

Ciò significa che i paesi possono passare rapidamente ed economicamente dalla dipendenza dal petrolio all’indipendenza energetica. Il tutto, grazie alla circolarità. Oggi la Cina guida la corsa alla circolarità delle batterie. Sarà indipendente dal punto di vista dei minerali entro il 2042. L’Occidente e il Sud del mondo, però, possono rientrare in gioco. Per accelerare l’azione, tutti i soggetti coinvolti, dai governi alle aziende, dovranno unire le forze.

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