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Marevivo e RenOils insieme in Save the sea Recycle cooking oil

renoils save the sea
Foto di congerdesign da Pixabay

di Isabella Ceccarini

(Rinnovabili.it) – Marevivo e RenOils insieme per la salvaguardia del mare. Non ci sono solo plastiche, cottonfioc, sversamenti di petrolio, residui delle fibre dei vestiti a inquinare il nostro polmone blu. C’è un altro nemico, più subdolo perché sottovalutato, ma altrettanto dannoso: l’olio alimentare.

Da metà maggio (con durata pluriennale) prenderà il via Save the sea Recycle cooking oil, la campagna di sensibilizzazione per la raccolta dell’olio alimentare esausto rivolta ai diportisti dei porti turistici e commerciali peninsulari e insulari sulla corretta gestione dell’olio da cucina. A promuovere la campagna sono Marevivo e RenOils. Marevivo è la storica associazione ambientalista che si batte da 36 anni per la tutela del mare e delle sue preziose risorse su tutto il territorio nazionale. RenOils è il consorzio senza scopo di lucro, costituito nel 2016 e operativo dal 2018, che si occupa della raccolta di oli e grassi vegetali e alimentari esausti e ne garantisce la corretta gestione per la salvaguardia dell’ambiente grazie a 250 tra operatori e associazioni di categoria consorziati. Dall’inizio della sua attività RenOils ha gestito circa 90.000 tonnellate di oli esausti avviati a recupero. 

Un gesto che sembra insignificante ma è molto dannoso

La gestione dell’olio alimentare esausto non riguarda solo i diportisti. Anche l’olio utilizzato nella nostra cucina, se non recuperato correttamente, è inquinante e per questo è importante non buttarlo nel mare, così come nel lavandino o nello scarico del bagno. Quante volte si butta nel lavandino l’olio delle scatolette di tonno o quello dei barattoli con le verdure sott’olio? Un gesto che a noi sembra insignificante per l’ambiente non lo è affatto. Un litro di olio è responsabile dell’inquinamento di circa 1.000 mq di acqua, forma una sottile pellicola impermeabile che impedisce l’ossigenazione e compromette l’esistenza della flora e della fauna marine

Carmen di Penta, direttore generale di Marevivo punta sul coinvolgimento di tutti: «Il progetto “Save the sea Recycle cooking oil” ci segnala nuovamente quanto sia importante il gioco di squadra nella gestione dei rifiuti e, di conseguenza, nella salvaguardia del mare. Tutti possiamo e dobbiamo fare la nostra parte; i cittadini devono separare quanto più possibile i propri residui e disporne in maniera appropriata, mentre i consorzi come RenOils e le pubbliche istituzioni devono mettere a disposizione sistemi di raccolta, recupero e smaltimento dei rifiuti. Solo così riusciremo a convertire i rifiuti in risorse, invertendo la corrente e salvando il mare, un bene necessario anche per la nostra sopravvivenza».

Perché riciclare l’olio alimentare lo spiega Ennio Fano, presidente di RenOils: «Abbiamo fortemente voluto il progetto “Save the sea Recycle cooking oil” per due aspetti fondamentali: quello ambientale perché l’olio alimentare esausto è riciclabile al 100% per la produzione di biodiesel, l’utilizzo in impianti di cogenerazione, la produzione di bio-lubrificanti; quello educativo perché ci permette di informare quante più persone sulla capacità dell’olio esausto di inquinare e sulla corretta gestione del rifiuto. La vera sfida per noi è proprio sensibilizzare le famiglie. La raccolta domestica, rispetto alla ristorazione e all’industria alimentare, è infatti quella che incide di più in termini di quantità di rifiuto e nello stesso tempo la più difficile da intercettare».

Tra i partner dell’iniziativa ASSONAT-Associazione Nazionale Approdi e Porti Turistici, Lega Navale e Guardia Costiera. Save the sea Recycle cooking oil ha ottenuto il patrocinio del Ministero della Transizione Ecologica ed è stato richiesto anche quello del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili. Chi volesse essere sempre aggiornato sulla campagna “Save the sea Recycle cooking oil” deve mettere un like alla pagina Facebook  www.facebook.com/CampagnaSavethesea.

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